Conte: Fornaro, intervento da convegno studi e non da presidente del consiglio

Politica

Il governo gialloverde ha compiuto una scelta, quella di non avere una condivisione larga sulla politica estera. Sulla politica estera, sulle grandi questioni internazionali sarebbe stato utile avere una condivisione più larga rispetto al recinto della maggioranza. Una scelta che in realtà è un errore perché nuoce all’autorevolezza del Paese. Oggi il Parlamento avrebbe dovuto dare un indirizzo al governo sul prossimo Consiglio Ue e sul memorandum con la Cina ma le divisioni della maggioranza e la scelta di non avere una condivisione larga non lo hanno permesso.

Lo afferma in Aula il capogruppo di LeU Federico Fornaro intervenendo sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio Conte in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo 2019.

Noi continuiamo, nonostante le rassicurazioni di Conte, prosegue Fornaro, ad essere preoccupati sulla Brexit, perché non è chiara la posizione dell’Italia rispetto alla possibile estensioni di tre mesi per l’uscita dalla Ue chiesta dal parlamento inglese. Da Conte una lunga serie di propositi programmatici, più da convegno di studi che da Presidente del Consiglio. Purtroppo l’Italia è isolata nello scacchiere europeo e internazionale, e il caso diplomatico con la Francia è emblematico. Le manifestazioni sui cambiamenti climatici della settimana scorsa vanno ascoltate, ne vanno capite le ragioni per poi dare delle risposte concrete. Grazie alle iniziative delle opposizioni oggi il Parlamento discute anche del memorandum con la Cina. Non si può fare un dibattito solo sui giornali su un tema importante e strategico come questo. La via della seta rappresenta un importante strumento di sviluppo e di crescita. Può essere una strada che deve essere inserita nel quadro delle relazioni internazionali dell’Italia, su cui portare tutta l’Unione Europea. C’è una Ue che sulla Cina dimostra tutta la sua debolezza invece ci sarebbe bisogno di una Europa più aperta e solidale capace di guardare alla crescita e allo sviluppo, conclude Fornaro.