Articolo Uno Rai: qualcuno salvi l’azienda, al momento è senza guida

Politica

Quando un sistema complesso è senza guida, senza controllo e soprattutto senza progetti né prospettive, non regge alla crisi, e implode. Le cose più semplici si complicano e tutto sembra naufragare in un mare di equivoci e di incomprensioni che portano alla paralisi.

Sta succedendo in Rai. Due consiglieri di amministrazione denunciano la volontà della dirigenza di penalizzare i lavoratori. L’Ad nega di avere mai manifestato una simile intenzione, al che gli viene chiesto di rendere noti i resoconti delle sedute.

Dopo qualche giorno i sindacati incontrano l’Ad Salini e quando escono, riferiscono ognuno per proprio conto. Solo qualche giorno prima avevano dichiarato tutti insieme lo stato di agitazione.

Insomma a viale Mazzini nessuno comunica più con nessuno.

Ogni minima cosa diventa un ostacolo insormontabile, che si porta dietro code di polemiche e risposte aziendali balbettanti e poco credibili.

Persino il festival di Sanremo è un problema: si passa dall’incredibile trovata della nave, all’idea di mettere in teatro delle comparse che però giurino di essere conviventi. Ma invitare i sanitari, i volontari che hanno combattuto nella trincea del covid no? (opportunamente distanziati naturalmente)

In tutta questa confusione la TGR viene colonizzata dalla Lega che fa calare dal nord le sue truppe, e dopo aver conquistato la redazione dell’Umbria con un caporedattore veneto, si annette anche la Sardegna con un piemontese.

A questo punto ci vuole l’intervento della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai che; con quel che succede, dovrebbe convocare il vertice aziendale in maniera permanente per chiedere conto di una situazione che sta portando la Rai ad essere sempre più residuale nel sistema radiotelevisivo.

E così anche l’azionista, quel ministero dell’economia, che non molto tempo fa aveva certificato duramente il fallimento di questa direzione aziendale, salvo lasciarle ancora mesi di dissennata gestione, che in molti in Rai, temono sia irreversibile.