Articolo Uno Rai: le crisi rendono la riforma sempre più urgente

Politica

Nello stivale dell’oblio, forse qualcuno ricorderà che tra le malefatte del renzismo, c’è stata anche una riforma della Rai che ha consegnato l’azienda mani e piedi al governo. Lui pensava di beneficiarne, invece a guadagnarci sono stati altri e a perderci è stato il servizio pubblico.

Ne ha beneficiato il suo omonimo Matteo, che nonostante si sia relegato all’opposizione, in Rai ha continuato a godere dei benefici conquistati quando era al governo. Un telegiornale a sua completa disposizione (che talvolta condivide con i suoi alleati) e una serie di altre posizioni, alcune delle quali addirittura strappate all’attuale maggioranza di governo.

Miracoli che ha potuto ottenere grazie ad un vertice aziendale, potenziato dall’altro Matteo, e datogli in omaggio (non si sa a che titolo) dall’attuale maggioranza.

Infatti il Budget 2021 proposto dall’AD e stato votato (paradossalmente) da tutti i consiglieri compresi quelli che fano capo ai 5 stelle e alla destra. Contestato invece, sempre per paradosso, dai due (di opposizione nel cda ma vicini alla maggioranza politica), il documento “prevede rilevanti interventi di razionalizzazione dei costi operativi per circa 70 milioni di Euro. Complessivamente, nel biennio 2020–2021, Rai prevede di conseguire circa 180 milioni di saving”.

Per i consiglieri Rita Borioni e Riccardo Laganà, ”Manca un piano serio di rilancio, razionalizzazione e riorganizzazione. Ci sono solo significativi tagli a voci dello stipendio dei lavoratori e riduzioni dei budget delle reti e della radio. Nessuna prospettiva di sviluppo”.

Esattamente il contrario di quel che ci vorrebbe.

Oltre a tutte le occasioni di rilancio buttate via, adesso si compie un’operazione da manuale del “padrone delle ferriere” scaricandone maldestramente tutto il peso sui lavoratori e sul prodotto.

Mentre per la Rai la grave crisi sanitaria poteva essere l’occasione per investire in servizi al cittadino.

La necessità di un cambio radicale si fa sempre più impellente, anche se il momento politico sembra renderla ancora più lontana.

Comunicato di Articolo Uno Sezione Rai