“I dem come le nuove destre. Noi in piazza con i partigiani”

Politica
Intervista a Miguel Gotor

Andrea Carugati, La stampa

Gotor (Mdp): “E il segno del partito renzizzato” Pd sbaglia a non aderire alla manifestazione del 25 aprile a Roma organizzata dall’Anpi. E la motivazione, e cioè che sia una manifestazione “divisiva”, è ancora più sbagliata. Si tratta di un argomento antico, tipico delle vecchie e nuove destre”. Miguel Gotor, senatore di Mdp, spara a zero contro la scelta del commissario dem nella Capitale Matteo Orfini e difende l’associazione partigiani: “Noi di Mdp saremo in piazza con i partigiani a Milano, a Roma e ovunque si celebrino i valori dell’antifascismo, della Resistenza e del dialogo”.

L’accusa al Pd di usare argomenti della destra non le pare eccessiva?

“una constatazione. L’accusa che il 25 Aprile sia una festa divisiva ha costituito storicamente il cavallo di battaglia della destra italiana in tutte le sue versioni: da quella nostalgica di Salò a quella liberale. Un concetto superato negli anni Novanta grazie all’impegno di Fini che si è riconosciuto esplicitamente nei valori dell’antifascismo. Riesumare il concetto di divisivo è dunque un grave errore culturale prima che politico, che testimonia la confusione ideale di questo Pd”.

Nel mirino del Pd c’è la scelta dell’Anpi di invitare anche militanti palestinesi, scelta che ha spinto la comunità ebraica a dare forfait.

“Il 25 Aprile è la festa dell’unità delle forze antifasciste. Credo che la posizione dell’Anpi sia corretta. C’è stato il doveroso invito alle Brigate ebraiche che hanno dato un contributo importante alla Liberazione, senza rinunciare alla presenza della comunità palestinese. Del resto, l’impegno dell’Anpi affinché il 25 aprile palestinesi e comunità ebraiche manifestino insieme, risponde all’orientamento storico della sinistra italiana, e anche del Pd, sulla questione mediorientale: l’impegno cioè a promuovere il diritto alla coesistenza di due popoli in due Stati, isolando le posizioni oltranziste da entrambe le parti”.

In passato le Brigate ebraiche sono state oggetto di dure contestazioni di stampo antiebraico.

“L’Anpi, come ha giustamente dichiarato, dovrà impegnarsi per evitare che simili episodi possano ripetersi, e per garantire il sereno svolgimento della manifestazione”.

Dopo il referendum, il divorzio tra l’Anpi e la principale forza della sinistra italiana, è inevitabile?

“Mi auguro di no, ma vedo questo rischio. Durante la campagna referendaria ci sono stati toni sgradevoli da parte del Pd verso l’Anpi. Questo 25 Aprile poteva essere un’occasione di riconciliazione, e non il momento per alimentare nuove divisioni. Vedo da parte del Pd una strumentalizzazione di basso profilo di questa vicenda, il tentativo di cogliere la palla al balzo per allargare il solco con l’Anpi. Anche da questi particolari si coglie il segno di uno snaturamento dell’identità del Pd renzizzato”.