Segreti e bugie del (cosiddetto) decreto fiscale. E le proposte di Articolo 1

| Economia

Il decreto legge n. 148 del 2017 (Atto Senato 2942) viene chiamato sui giornali “decreto fiscale” ma impropriamente: di fatto si tratta di un decreto omnibus, che rispecchia molto la visione politica ed economica del Pd a trazione (anzi: a freno) renziano. Per prima cosa, tanto per dare l’idea, all’articolo 1, reca una sanatoria nella sanatoria: riapre i termini per la cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriali relative ai tributi non versati. Tutti coloro che non hanno pagato le tasse neanche attraverso la precedente rottamazione, anche coloro che si erano impegnati a pagare le rate sulla carta ma in pratica non lo avevano fatto: ecco, tutti questi vengono premiati da una nuova proroga dei termini. Non si fa nessuna differenza fra chi è davvero in difficoltà economica e chi non lo è.

Secondo: ecco un favore agli amici degli amici (articolo 20). Senza gara pubblica si ridà a Lottomatica la concessione del Gratta e vinci. Poi ancora, il decreto legge interviene sulla durata delle nomine dei vertici delle Forze Armate e della Guardia di Finanza, per consentire ai più fidati di rimanere in servizio (articolo 7); prevede finanziamenti al trasporto ferroviario ma solo per l’alta velocità e nulla per il trasporto merci e quello dei pendolari (articolo 15); toglie il finanziamento all’Ilva di Taranto per le opere di bonifica prevedendo altre destinazioni (articolo 20); finanzia strutture sanitarie private utilizzando le già insufficienti risorse del servizio sanitario nazionale (articolo 18).

Che cosa manca? Non ci  sono provvedimenti a favore degli esodati, del blocco o ridefinizione del meccanismo automatico dell’innalzamento dell’età pensionabile; niente garanzia sull’utilizzo dei fondi destinati all’Ape sociale e non utilizzati  (il 70% delle domande sono state respinte per i criteri troppo stretti); nessun ulteriore finanziamento alla sanità pubblica, né nel decreto né nella legge di bilancio;  niente finanziamenti per il trasporto su ferro per i pendolari; nessun  provvedimento innovativo per la lotta all’evasione fiscale (lo split payment era già previsto).

Questo provvedimento favorisce gli evasori e penalizza invece chi paga le tasse alle scadenze comandate. “Si poteva non pagare”: è questo il messaggio che, di condono in condono, viene lanciato da decenni, ma poco importa. Le elezioni premono e bisogna fare in fretta, strizzando l’occhio al bacino di voti. Infatti tutti i partiti si sono già attivati per fare emendamenti che allarghino ancora di più le maglie fino a prevedere il condono su cartelle esattoriali che devono ancora essere emesse!

Ecco invece una sintesi sul pacchetto di emendamenti che abbiamo presentato.

1.Soppressione dell’articolo 1, vale a dire dell’ulteriore rottamazione delle cartelle esattoriali, fatta eccezione per le università; e dell’articolo 7 sui vertici delle forze armate; estensione delle misure di dilazione dei pagamenti per gli alluvionati di Livorno;

2.circa lo split payment (vale a dire l’obbligo di chi paga una prestazione professionale di versare l’IVA allo stato e non al professionista o al fornitore) proponiamo di estendere la platea dei professionisti in grado di rilasciare il visto di conformità;

3.sulla sanità, abbiamo proposto di destinare 2,5 miliardi per il servizio sanitario nazionale nel 2017 e 1,7 miliardi per il 2018. Inoltre abbiamo proposto di abolire il superticket, coprendo questa misura con circa 600 milioni derivanti dall’introduzione di una ritenuta d’acconto del 2 per cento sui redditi delle imprese che forniscono beni o servizi alle pubbliche amministrazioni individuate dalla norma sullo split payment;

4.abbiamo proposto il ripristino del finanziamento all’Ilva di 534 milioni per la bonifica ambientale con la copertura derivante dall’abolizione della riduzione dell’Ires (imposta dei redditi sulle società), contemplata nella legge di stabilità del 2016 a valere sul 2017 dal 27,5 per cento al 24;

5.in materia di lavoro, abbiamo proposto di mettere in salvo i risparmi derivanti dal monitoraggio e dalla verifica sulle salvaguardie per gli esodati e sull’Ape sociale al fine di un futuro utilizzo; e di prorogare al 30 giugno 2018 il termine entro cui il MEF deciderà – sulla base  delle rilevazioni ISTAT – l’aumento della vita media. Vogliamo infatti che l’automatismo nell’adegumento  dell’età pensionabile fosse profondamente rivisto;

6.quanto alla tariffazione telefonica e alle telecomunicazioni, abbiamo proposto di riportare le fatturazioni su base mensile (non 28 giorni);

7.quanto ai trasporti, vogliamo il rafforzamento del ferrobonus, già introdotto con la legge di stabilità 2016 (art. 1, comma 648). Lo stanziamento attuale è risibile se si vuole davvero dare un impulso allo sviluppo del trasporto merci, che sia al contempo compatibile con gli obiettivi ambientali stabiliti durante la COP 21 (dal 2007 ad oggi il traffico ferroviario delle merci è diminuito del 50 per cento) mentre bisogna invertire la tendenza, poiché il fabbisogno energetico e le emissioni di gas climalteranti del trasporto merci su ferro sono un terzo di quelli equivalenti su gomma. Proponiamo di stanziare di ulteriori 150 milioni oltre i 420 già previsti finanziandoli  con l’abrogazione di un’agevolazione  fiscale a favore di imprese armatoriali anche di carattere crocieristico. Per i pendolari prevediamo l’istituzione di un Fondo nazionale del trasporto ferroviario pendolare presso il ministero di riferimento con una dotazione di 400 milioni per ciascuno degli anni da 2017 al 2019, volto a finanziare un piano straordinario di sviluppo del trasporto su rotaia teso ad attuare l’obiettivo di 5 milioni di persone trasportate al giorno, aumentando la presenza di treni pendolari rispetto a quelli a mercato nonché i collegamenti sulle principali linee pendolari. Copriamo la proposta con la riduzione della deducibilità degli interessi passivi per gli istituti di credito e di assicurazione;

8.proponiamo evidentemente che la concessione per il Gratta e vinci torni a gara pubblica e su questo il viceministro Morando ha già convenuto;

9.proponiamo di correggere il vistoso vuoto normativo in materia di uscita degli alunni dalle scuole medie in autonomia per renderla possibile, come è sempre avvenuto attraverso liberatorie;

10.in materia di stalking, abbiamo presentato un emendamento volto a escludere la possibilità di estinguere il reato con il pagamento di una somma di danaro, che deve restare il risarcimento civile dovuto senza effetti sull’accertamento del reato.

Lucrezia Ricchiuti

Ex senatrice della Repubblica, capogruppo di Articolo 1-Mdp in commissione parlamentare Antimafia, componente della V commissione Bilancio. Già vicesindaco di Desio