Unità e cambiamento: coi Socialisti e Democratici per cambiare questa Europa

| Esteri
Siccome non tira molto vento in questi primi giorni di calda primavera, temo che lo sventolio della bandiera piena di stelline possa non bastare. Ringraziamo Prodi per il bel segnale ma purtroppo non può bastare! Vorrei andare dentro e suggerire una lettura attenta del nostro Manifesto per l’Europa, poiché dobbiamo confrontarci e superare un’autentica crisi di sistema europeo.
Le decisioni prese nel Regno Unito non stanno in piedi; bisogna ora riordinare idee ed indire presto un nuovo referendum sulla Brexit. Il Regno Unito va recuperato, troppo importante.
Ma le regole dell’eurozona vanno congiuntamente  cambiate. Ed è questo che mi aspetto da una stagione costituente europea provocata e sostenuta dai “Socialists & Democrats”.
La lista unitaria dei progressisti deve ritrovarsi su questa strada: Unità e Cambiamento.
Andarsi a sedere negli scranni a Bruxelles di questo gruppo vuol dire credere nel cambiamento costituente dei trattati e delle strutture. Così ha senso selezionarsi per stare insieme in maniera giusta e omogenea. Altrimenti sarebbe la solita alchimia ed opportunismo.
A tal proposito, ritengo utile il contributo del premio nobel per l’economia Joseph Stiglitz con il suo nuovo libro “Rewriting the Rules of the European Economy”, presentato pochi giorni fa anche a Bruxelles.
Che poi, per diversi aspetti concettuali, si allinea al “Manifesto” di Thomas Piketty, quello dell’Assemblea generale e del 4%Pil UE per sviluppo e lavoro.
Eliminare i paradisi fiscali e la concorrenza fiscale interna non è un compito facile; ma i principi sono semplici e chiari.
L’ Europa così non appassiona; bisogna darsi una mossa. Cambiare i trattati è complicato ma si possono interpretare diversamente. I paesi si sono allontanati invece che avvicinarsi proprio per colpa delle regole dell’euro.
La pochezza scientifica e la scarsa originalità delle cosiddette “voci mainstream” non consentono di andare oltre teorie superate e sperimentate oramai come disastrose.
Del resto, la globalizzazione avrebbe dovuto creare posti di lavoro e accelerare e sostenere la crescita economica. Non ha funzionato e talvolta ha fatto persino il contrario. Un colpo sullo sterzo, io a questo punto lo darei davvero!
Rosario Muto

Laureato in Ingegneria Elettrotecnica c/o Politecnico di Napoli. Lavora nel Settore Aeronautico di Leonardo-Finmeccanica c/o Stabilimento di Pomigliano d’Arco (NA). Si interessa di Business Development & Program Management nell’ambito delle nuove iniziative industriali. Autore di studi su “Programmazione Industriale nell’area metropolitana di Napoli tra suggestione e realtà”. Esperienze maturate anche nelle Istituzioni Locali.