Cari compagni e care compagne di Articolo Uno,
queste sono le tre settimane più importanti: quelle che decideranno se il nostro paese ha un futuro di giustizia, eguaglianza e libertà oppure se finirà nelle mani della destra peggiore di sempre, quella che nega i diritti, che mette in discussione le libertà fondamentali, che vuole distruggere le fondamenta dello stato sociale.
In questi anni l’Italia ha dimostrato uno spirito civico straordinario: dinanzi al Covid, alla tragedia della pandemia, ha tirato fuori una cultura della solidarietà che ha salvato migliaia di vite umane, che ha tenuto per mano diverse generazioni, che ha messo davanti il diritto alla salute come bene universale e non sindacabile.
Oggi questi valori vanno difesi perché sono il patrimonio migliore del paese.
La lista a cui abbiamo dato vita, Partito democratico-Italia democratica e progressista, è il progetto politico a cui Articolo Uno ha lavorato, mettendo in campo tutte le proprie energie per ricostruire nel nostro paese lo spazio di una sinistra democratica, del lavoro, dell’ambiente, dei diritti civili e sociali.
Chiediamo a tutti una mobilitazione straordinaria in queste settimane, a partire dai prossimi week end per parlare con tanti cittadini disorientati, indecisi, delusi. Innanzitutto per ascoltare il malessere sociale che è diffuso e che oggi vede troppi apprendisti stregoni pronti a usarlo per arricchire i pochi contro i molti. Portando i temi concreti, prendendo di petto la crisi economica e sociale e proponendo misure radicali contro l’inflazione, il lavoro precario, gli obiettivi di privatizzazione dei beni comuni come scuola e sanità.
Serve tutta la passione dei nostri militanti, tutta la forza di un’idea grande che rappresentiamo: la volontà di riscattare l’Italia da un destino di diseguaglianza e di marginalizzazione.
Nessun destino è già scritto.
La coalizione progressista è l’unica proposta che può respingere la destra, a partire dai collegi uninominali dove si vince per un voto in più.
Per impedire che Meloni, Salvini e Berlusconi assaltino la nostra Costituzione e la cambino in senso presidenzialista e autoritario.
Il tempo delle scelte è oggi.
Il 25 settembre l’Italia può cambiare.
Con i democratici e progressisti.
Roberto