Proteggere il lavoro mentre proteggiamo la salute: il senso di una proroga

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La decisione del governo, annunciata ieri sera dal presidente Conte, di prolungare il blocco dei licenziamenti e la Cassa integrazione Covid è molto importante. È giusta.

Il calo del PIL potrebbe essere meno grave del previsto grazie al buon dato del terzo trimestre, il periodo delle vacanze estive che ha coinciso con una bassa diffusione del virus e questa è una buona notizia. Tuttavia la diminuzione della produzione della ricchezza sarà comunque assai consistente: circa – 9%. Di fronte all’emergenza Covid l’Italia ha scelto di tutelare la vita e la salute dei cittadini. Una scelta etica prima ancora che politica della quale sono personalmente orgoglioso.

Sappiamo che questa scelta è stata difficile, dolorosa: sono molte le imprese, specie quelle piccole e piccolissime a conduzione familiare, che hanno chiuso e difficilmente potranno riaprire. Sono ancora di più coloro, donne e uomini, ai quali non è stato rinnovato l’incarico professionale o la collaborazione come lavoratori autonomi a partita IVA oppure il contratto da dipendente a tempo determinato.

Non commettiamo l’errore di dimenticare la reale condizione di precarietà di milioni di persone che non hanno mai avuto il contratto a tempo indeterminato.

Il governo ha cercato di dare una risposta a tutti coloro che hanno perso il reddito in questi mesi e anche se alcune cose non hanno funzionato è giusto dire che mai in precedenza c’era stata una attenzione simile verso lavoratrici e lavoratori autonomi e dipendenti.

La lotta alle disuguaglianze e alla loro crescita è fatta di scelte concrete, di miliardi di euro stanziati per sostenere redditi e attività e voglio rivendicare il ruolo svolto da Articolo Uno all’interno del governo, in Parlamento e come organizzazione politica. Abbiamo sempre cercato di coordinare la nostra azione con le forze sociali, in particolare con Cgil, Cisl e Uil, per orientare le scelte verso la tutela della salute e la protezione del lavoro e dell’impresa. L’ultimo Dpcm contiene misure restrittive e indennizzi dedicati ai settori che ridurranno o chiuderanno nuovamente la propria attività.

Non ci vuole la sfera di cristallo per pensare che nei prossimi giorni o settimane potrebbero esserci nuove e più incisive misure di restrizione. Per quanto ci riguarda la tutela della vita e della salute dei cittadini assieme alla lotta alle disuguaglianze sociali era e rimane la stella polare di ogni misura che sarà adottata.

Il prolungamento del blocco dei licenziamenti e della Cassa integrazione Covid ci dà un’altra possibilità: abbiamo tutto il tempo necessario per approvare la riforma degli ammortizzatori sociali. È una grande occasione per rinnovare in senso universalistico le tutele rivolte a chi cerca, a chi ha e a chi ha perso il lavoro. A partire dal diritto alla formazione permanente che è lo strumento più importante per navigare nelle acque agitate dell’economia e del mercato del lavoro.

È una parte importante della più complessiva riforma dello Stato sociale a partire dal rafforzamento della Sanità pubblica. In questi giorni il governo ha subìto un mare di critiche: alcune ragionevoli, altre del tutto strumentali. Quello che mi ha colpito di più, però, è che tutti chiedevano un maggiore impegno e presenza dello Stato e delle istituzioni pubbliche. È un segno dei tempi, un grande segno di cambiamento. Sta anche a noi non sciupare questa possibilità di cambiamento.
#laforzadellavoro

Piero Latino

Responsabile nazionale Lavoro di Articolo Uno. Coordinatore metropolitano di Articolo Uno Roma