Pnrr, cosa mi aspetto dalla sinistra per il Mezzogiorno

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Un tema strategico per lo sviluppo del Paese tutto, da mettere al centro dell’azione politica di una forza di sinistra e progressista, è certamente quello della eliminazione (o per lo meno una significativa diminuzione) del gap Sud-Nord. L’occasione dei circa 209 miliardi del Next Generation EU non va quindi sprecata. Tra i principi che ispirano il Next Generation EU, che noi dovremmo mettere in campo con il nostro Pnrr, vi è proprio l’obiettivo di ridurre il gap economico, sociale e civile tra zone sviluppate e non. È tempo di far tornare a essere la questione meridionale una questione nazionale. Solo se il Sud cresce, l’Italia cresce. È indispensabile, socialmente, politicamente, economicamente, che il Sud diventi la seconda locomotiva che spinga il Paese, insieme con quella del Nord. 

La posizione di una forza di sinistra, democratica e progressista, (lasciando da parte per un momento – per un momento! – la querelle per cui arbitrariamente si è stabilito che al Sud spetti il 40% dei finanziamenti attribuiti all’Italia, ché, da sola, la presenza del Sud vale all’incirca 130 miliardi! Il 65% dell’intero ammontare) deve essere ferma nel garantire che almeno quel 40% destinato al Sud sia davvero utilizzato al Sud e per il Sud! Bisogna vigilare su e/o modificare l’assegnazione dei finanziamenti mediante bandi: con tale sistema non si è certi che i finanziamenti arrivino a chi ne ha più bisogno, ma invece c’è il rischio (già divenuto realtà) che vadano a… chi sa dirlo meglio!

Molti sostengono, inoltre, che per fare le cose per bene, e con un minimo di progettualità “nazionale”, ci vuole una centralizzazione, un coordinamento appunto nazionale di tutte le spese ed investimenti (Luca Bianchi, Gianfranco Viesti, Peppe Provenzano, Adriano Giannola, Massimo Villone, Marco Esposito, ed altri; del resto, il tentativo del ministro Provenzano con il suo programma 2030 tendeva proprio a questo). È evidente quindi che ulteriori richieste di maggiore autonomia perché si è più capaci e più ricchi non hanno ragione di essere. Su questo siamo fermissimi: lungi dal voler tornare ad una situazione ante 2001, consci della irreversibilità di situazioni e di idee ormai radicate, per cui non si può realisticamente pensare di cancellare venti anni di applicazione del Titolo V, che hanno cambiato in profondità gli assetti politici e istituzionali, oltre che modellato gli apparati pubblici centrali e periferici, nell’ambito della ispirazione degli articoli 116 e 117 della Costituzione, va chiarito (non è chiaro, adesso) che su alcune materie NON può essere consentita l’autonomia (ad esempio: tutela della salute e servizio sanitario nazionale; tutela e sicurezza del lavoro; scuola, università, ricerca scientifica e tecnologica; reti nazionali e interregionali di trasporto e di navigazione; porti e aeroporti civili di rilievo nazionale e interregionale; reti e ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale e interregionale dell’energia); e vanno fissati alcuni paletti, come ad esempio i LEP (meglio, secondo alcuni studiosi, i Livelli Uniformi delle Prestazioni, ché i LEP – Livelli Essenziali delle Prestazioni – in sé non garantiscono che il divario regioni ricche-regioni povere non aumenti!) e fabbisogni standard, senza i quali non si può neanche cominciare a parlare di maggiore autonomia.

Una forza di sinistra e progressista, che io spero nasca e/o si consolidi nel nostro Paese, si impegni a lavorare perché il divario Sud-Nord venga colmato o ridotto, e non perché “non aumenti” (il massimo della concessione che si sente, in giro, anche da autorevoli politici e esponenti di forze di sinistra). 

 

Giuliano Laccetti

Laurea in Fisica. Ordinario Università di Napoli Federico II. In segreteria regionale Articolo Uno Mdp Campania, ha responsabilità sui temi Università, Scuola, Cultura. Presidente Comitato Scientifico Associazione politico-culturale 
“e-Laborazione”. Si interessa di politica universitaria e della ricerca; è appassionato (ed esperto) di anni 60, libri, calcio, western, fantascienza, serie TV poliziesche e giudiziarie americane.