Toscana: Rossi, costruire un’alleanza democratica e sociale aperta

Toscana

Il Presidente della Regione Toscana e fondatore di Articolo Uno – Mdp interviene su Repubblica Firenze a proposito del futuro del centrosinistra in Toscana

“Quella che mi pare più adatta alla fase è un’aperta ‘alleanza democratica e sociale’, lontana da innaturali accordi con la destra”. A dirlo, con un intervento sulle colonne dell’edizione fiorentina odierna di Repubblica, è Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e fondatore di Articolo Uno – Mdp, a proposito delle prospettive del centrosinistra nelle città e per la Regione in Toscana.

“Le ultime tornate elettorali in Toscana – spiega Rossi – restituiscono un quadro preoccupante per le prospettive del centrosinistra delle città e della Regione. Dopo Livorno, si sono perse Carrara e Pistoia, oltre a Cascina, Montevarchi, Grosseto, Arezzo. Il quadro dei comuni capoluogo è capovolto rispetto a cinque anni fa. Al centrosinistra sono rimaste Firenze, Lucca e Prato. E l’anno prossimo si vota a Massa, Siena e Pisa”.

“È chiaro – prosegue nell’analisi il presidente della Toscana – che il Pd da solo non è più in grado di vincere. Smettere di litigare come chiede Renzi al PD toscano è giusto. Ma non sufficiente. Con un sistema elettorale che premia le coalizioni e che nel secondo turno mette in difficoltà il centrosinistra, la vocazione maggioritaria non è più nelle cose”.

“La forza storica della sinistra toscana – ricorda Enrico Rossi – è stata quella di essere ‘forma politica’ in grado di tenere assieme, con mediazioni altissime, spinte e interessi divergenti, ricomponendoli in quadro generale a beneficio di diversi gruppi sociali. Questa identità è andata persa. Dobbiamo ritrovarla”.

Secondo Rossi, per tornare a vincere e continuare a governare città e comuni toscani, nonché la Regione, “é necessario costruire un sistema di alleanze politiche e sociali”.

Per l’esponente di Articolo Uno “Il programma è la base di partenza” che dovrà essere costruito “dal basso” attraverso ascolto e dialogo.

“Le intese – afferma Rossi – potranno riguardare il PD e altre forze che si trovano a sinistra: Sinistra Italiana, Articolo Uno, Campo Progressista. Contano poi le esperienze locali. Liste civiche e aggregazioni sorte attorno a questioni ambientali e socio-sanitarie”. “A svolgere un ruolo chiave sarà il civismo, l’ambientalismo, ma anche il rapporto con i corpi intermedi e con le associazioni di categoria”.

Sul piano dei contenuti, “Al primo posto le questioni sociali. Stare dalla parte più debole della società. Fondamentale dovrà essere la vicinanza al mondo del lavoro”, “la tutela degli operai e delle partite Iva da intollerabili illegalità e arroganze presenti anche nella nostra regione. Prioritario l’impegno per la sicurezza sui luoghi di lavoro”. “Decisivo” l’impegno “per creare condizioni favorevoli allo sviluppo e agli investimenti”, “coniugando crescita e ambiente”. E ancora, sul fronte dell’accoglienza e dell’antirazzismo: “Un’alleanza di sinistra non dovrà inseguire la destra ma proseguire il lavoro svolto in questi anni”.

“Purtroppo – ammonisce il presidente della Regione Toscana – da tante parti il dibattito è già partito male. Si mettono in discussione i sindaci, si agitano le primarie. Questo modo di procedere divide e disorienta l’elettorato. Prepara ulteriori sconfitte”.

Secondo Rossi, bisognerà ricorrere alle primarie “solo quando ci sono condizioni per costruire un campo largo e inclusivo”.

“Partiamo dai programmi – conclude – Costruiamo alleanze”.