Toscana: il tour europeista di Rossi, con Salvini e Di Maio fondi europei a rischio

Toscana

Come sarebbe la Toscana senza i fondi europei? E soprattutto, cosa accadrebbe se la UE andasse avanti con la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia? Le conseguenze, oltre a una multa fino allo 0,5% del Pil, sarebbero disastrose, con il possibile blocco dei fondi strutturali (70 miliardi) o dei prestiti della BEI (11 miliardi). Una sciagura che si abbatterebbe sul nostro Paese e sulla Toscana, chiudendo cantieri, fermando progetti, rallentando investimenti. L’epilogo di un disegno di deindustrializzazione che in Toscana va dall’opposizione all’adeguamento dell’aeroporto di Firenze al blocco della geotermia, con il rischio di migliaia di licenziamenti.

«Come è impensabile l’Europa senza l’Italia, altrettanto impensabile è una Toscana moderna senza l’Europa. Per me – dice il presidente Rossi – o la Toscana sarà europea o non avrà futuro come il resto del Paese. È il momento di dire a gran voce che l’interesse nazionale coincide con l’interesse europeo. Altro che ‘prima gli italiani’, anche ogni pretesa di toscanità, di piccola patria, è solo arretramento e salto nel buio».

Per questo il presidente della Toscana Enrico Rossi ha deciso di attraversare la regione da nord a sud per spiegare e raccontare quanto l’Europa sia necessaria e indispensabile allo sviluppo della Toscana. Un tour ‘europeista’, fatto di cento tappe, che attraverserà tutte le province per mostrare ai cittadini i progetti che hanno beneficiato dei finanziamenti europei.

«Con il governo Salvini-Di Maio i fondi europei sono a rischio, i nazionalpopulisti – afferma Rossi – agiscono solo per tornaconto elettorale, sono pronti a fermare il Paese e soprattutto la Toscana per raccattare qualche voto in più alle europee». «Oggi – continua il presidente – dobbiamo smettere di essere subalterni alla narrazione dominante, fatta di demagogia e fake news, perché senza Europa e senza fondi strutturali l’Italia e la Toscana sarebbero più povere, più isolate, più arretrate».

Secondo l’Eurobarometro il 60% degli italiani non conosce i fondi strutturali dell’UE e – tra chi sa di cosa si tratta – l’80% pensa che siano inutili. «Eppure – prosegue Rossi – senza queste risorse, la Toscana (e tutta l’Italia) sarebbe meno sviluppata, meno dinamica e meno coesa. Non siamo solo la ‘Toscanina’, siamo una Regione europea, interconnessa, che vive di export e rapporti internazionali nel campo della ricerca e dello sviluppo tecnologico».

Con i fondi europei, gestiti dalla Regione Toscana, l’Europa aiuta l’agricoltura e la ricerca, sostiene lo sviluppo economico e dei territori, la difesa dell’ambiente e la mobilità sostenibile, dà un mano alle imprese che vogliono farsi più dinamiche e investire sul trasferimento tecnologico. Solo in Toscana i fondi europei ogni anno valgono mediamente 200 milioni di euro e, pur rappresentando solo lo 0,2% del PIL regionale, sono il volano di ogni investimento pubblico, con un effetto moltiplicatore di gran lunga superiore a qualsiasi altro intervento. Basti pensare che tra il 2007 e il 2020 dall’Europa sono arrivati (e arriveranno) più di 2,5 miliardi di euro.

Domani, mercoledì 28 novembre, le prime tappe del tour in provincia di Grosseto. Rossi visiterà imprese a Orbetello, Manciano, Scansano, Cinigiano e Braccagni.  Cantine, caseifici ed oleifici che per i loro progetti hanno potuto contare sui contributi europei. Alle 13.00 è previsto un briefing del presidente Rossi con i giornalisti presso il laboratorio Certema di Cinigiano (GR).

Tutte le tappe del tour sono nello speciale “L’Europa in Toscana”:
http://www.regione.toscana.it/tour-europa-toscana