Pubblichiamo la mozione “Valori e principi di democraticità della Costituzione Repubblicana. Misure contro ogni manifestazione di neofascismo e di discriminazione razziale” presentata dal centrosinistra, di cui fa parte Articolo Uno, al comune di Tivoli
Al Sindaco
Al Presidente del CONSIGLIO COMUNALE
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
PREMESSO
RICHIAMATO l’articolo 2 della Dichiarazione universale dei diritti umani (adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948) che dispone che ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione;
RICHIAMATI i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana ed in particolare quelli decritti agli artt. 2 e 3 i quali recitano “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo…” e che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”;
EVIDENZIATO che la Costituzione della Repubblica Italiana, al punto delle Disposizioni transitorie e finali testualmente recita “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista…”;
VISTA la legge n. 645/1952 (c.d. Legge Scelba) di attuazione del XII Disposizione transitoria e finale della Costituzione, che punisce la riorganizzazione del disciolto partito fascista dettando la disciplina definitoria e sanzionatoria dei reati di apologia e manifestazioni fasciste;
VISTO, inoltre, l’articolo 3 della legge 654/1975 intitolata “Ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale”, il cui articolo 3, in particolare, stabilisce che è vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;
VISTA, infine, la legge 205/1993 di conversione del D.L. 122/1993 (c.d. Legge Mancino) che:
TENUTO CONTO dell’art, 17 (Divieto di abuso del diritto) della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, il quale stabilisce che nessuna disposizione contenuta nella Convenzione stessa può essere interpretata come implicante il diritto per uno Stato, un gruppo o un individuo di esercitare un’attività a compiere un atto che miri alla distruzione dei diritti o delle libertà riconosciuti nella Convenzione o porre a questi diritti e a queste libertà limitazioni più ampie di quelle previste in detta Convenzione;
TENUTO CONTO dell’art. 1 del Decreto Legislativo n. 198 del 2006 c.d. “Codice delle pari Opportunità” il quale contiene le misure volte ad eliminare ogni discriminazione basata sul sesso che abbia come conseguenza o come scopo di compromettere o di impedire il riconoscimento, il godimento o l’esercizio dei diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale, culturale e civile o in ogni altro campo;
CONSIDERATO che le garanzie a tutela dei diritti sopra menzionati possono essere rafforzate anche in via amministrativa, mediante l’introduzione di opportune disposizioni nel testo dei regolamenti comunali;
RITENUTO di adottare misure contro ogni manifestazione di discriminazione individuando le forme e le modalità più efficaci per non consentire, secondo i mezzi e i limiti previsti dall’ordinamento, e principalmente attraverso i Regolamenti Comunali, che le organizzazioni razziste, xenofobe e antidemocratiche, che manifestino diretti od indiretti riferimenti all’ideologia fascista e nazista, abbiano agilità politica sul territorio cittadino, in particolare nell’ambito delle occupazioni di suolo pubblico e della concessione degli spazi pubblici (sale, sedi di quartiere, ecc);
IMPEGNA
Il Sindaco e la Giunta a: