“L’esclusione dell’istituto Pascale di Napoli, un’eccellenza mondiale nel settore della ricerca oncologica, dal gruppo di coordinamento per il Car-T, amareggia anche perché nel leggere la lista degli istituti ammessi al gruppo di coordinamento qualcosa salta agli occhi. Non ce ne sono del Sud, per esempio: due di Roma, uno di Milano, uno di Padova, uno piemontese e uno romagnolo. Alcuni, poi, sono privati, come privata è la società Molmed, una costola del San Raffaele, che si interessa proprio di innovazione in oncologia e appare in chiaro conflitto di interessi, dal momento che una azienda privata che può produrre anche CAR-T entra nel gruppo di coordinamento che decide come si danno i soldi per le CAR-T. C’è qualcosa che non torna in questa vicenda e mi auguro che si faccia presto chiarezza perché tutto questo gioco avviene sulla pelle delle persone, dei malati, di chi sta peggio”. Lo ha dichiarato la vice presidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan, nel corso del question time nell’Aula di Montecitorio rivolto al ministro della Salute, Giulia Grillo, sull’esclusione dell’istituto Pascale dal coordinamento del Car-T.
“Ancora più scandalosa è la giustificazione addotta dal ministro Grillo, il ritardo nella presentazione della domanda da parte dell’istituto partenopeo, per tale gravissima scelta – prosegue la deputata di Liberi e Uguali – poiché risulta evidente che la proposta del Pascale è stata valutata ugualmente. Quindi, non è certo quel ritardo di pochi giorni ad aver causato l’esclusione di un Istituto di pregio e di fama come il Pascale dal Gruppo di coordinamento di un progetto di questo tipo, che è decisivo perché deciderà sull’uso del finanziamento. Tale esclusione, che per me è scandalosa, è maturata nel merito e qui bisognerebbe rendere conto delle ragioni, dal momento che esse appaiono incomprensibili; non si collegano né alla qualità della struttura né a quella della proposta”.