Per i diritti di tutt*. Contributo del Piemonte per #Ricostruzione

Piemonte

Ci è sempre più evidente che l’azione di questo governo è da considerare pericolosa in tutti i settori in cui lavora o dice di lavorare. Dobbiamo interloquire con tutti quei soggetti che i giallo- verdi escludono o minacciano con le loro iniziative.
Tra le stesse due forze che compongono l’attuale governo del paese ci sono delle grosse e lontane differenze in diversi punti dei loro programmi, che devono assolutamente riguardarci.
Un punto in cui si legge chiaramente una fortissima differenza tra i 5 Stelle e la Lega è sulla questione dei diritti LGBT. Riportiamo brevemente un esempio per spiegare come quella saldatura sia fondata su uno scambio iniquo e non un rapporto di affinità politica. Nel giugno 2018 c’è stato anche a Torino il Pride e, dietro al folto gruppo di militanti e simpatizzanti di LeU, si poteva vedere un buon numero di persone che erano venute a nome del Movimento 5 Stelle, che supportavano la causa e attivamente aderivano al corteo.
È importante intervenire su questa questione in quanto è questo momento storico-politico che interpella tutti quanti a una mobilitazione. Si sta mirando a instaurare un clima di intolleranza a partire dalla più banale e dalla più agghiacciante delle discriminazioni, soprattutto da parte del ministro della famiglia, che si definisce un crociato, uno dei più accaniti conservatori. Questi afferma con forza che le famiglie arcobaleno non esistono, che sarebbe intenzionato ad abolire la legge Mancino, che non solo tutela in parte i diritti della comunità LGBT, ma anche quelli di tutte le altre minoranze sul territorio italiano. Qui si va ben oltre all’arretratezza che esisteva già in questo paese su alcuni punti cruciali, come il matrimonio egualitario o la delicata situazione delle persone transgender. Si sta arrivando a riproporre una caccia alle streghe contro qualsiasi persona appartenente alla comunità LGBTQIA+. Di fronte a un “sistema” così pieno di ignoranza noi non possiamo voltare la faccia da un’altra parte. Anzi dobbiamo cercare di dare la nostra più viva vicinanza a tutti quei soggetti discriminati e a quelle associazioni che tutelano i diritti di tutte e tutti, soprattutto contro le discriminazioni più semplici, che molto spesso avvengono nella quotidianità di tutti i giorni: genitori che per omofobia detestano i figli e in alcuni casi li lasciano

talmente soli a se stessi che non li vogliono più riconoscere, ragazze e ragazzi vittime di bullismo a scuola, donne e uomini trans che vengono discriminati dai propri datori di lavoro, ragazzi che vengono pestati da delinquenti, coppie che vogliono andare a convivere, ma non possono perché i proprietari di casa non vogliono affittare loro un appartamento, ecc.
Se abbiamo deciso durante la scorsa campagna elettorale di aderire al progetto di Liberi e Uguali, è anche perché credevamo davvero nel fatto che dobbiamo vivere tutti in una società in cui la libertà e uguaglianza sono un valore.
Rivolgendo dunque il nostro sguardo alla realtà che tante e troppe persone vivono nel quotidiano, proviamo a proporre alcune azioni concrete, sintetizzate in alcuni punti:
 Un obiettivo centrale su questo argomento deve essere una severa legge contro l’omofobia perché si possa contrastare davvero quella mentalità regretta, causa dei comportamenti di bullismo e di discriminazione sui luoghi di lavoro e nei centri aggregativi come in qualsiasi altro luogo pubblico, che meritano un’esemplare condanna.
Dobbiamo proporre e promuovere con maggiore decisione decisamente una seria formazione per tutti sui temi più vicini alla sensibilità della popolazione, dalle scuole fino ai luoghi di lavoro. Vogliamo ricordare come In molti casi in particolare Arcigay nazionale è riuscita a fare mobilitazione sulla questione dei diritti, particolarmente sui luoghi di lavoro. Bisognerebbe riuscire a realizzare questo punto anche per favorire la maturazione dei presupposti culturali necessari alla legge contro l’omofobia.
 Dobbiamo sostenere quelle associazioni e organizzazioni che portano avanti progetti. A noi spetta incoraggiarli e dare loro modo di continuare e accrescere le loro attività. I tanti attivisti e soggetti aderenti quotidianamente ascoltano, sostengono e proteggono le vittime della troppo generalizzata omolesbobitransfobia e fanno formazione continua sia per loro aggiornamento sia per informare e sensibilizzare.
 Proviamo a riadattare gli strumenti e i mezzi per tutte, tutti e tutt*. Certamente nella nostra proposta politica esiste un messaggio di parità fra uomini e donne, però dovremmo cercare, soprattutto sulle questioni del lavoro, di riadattare anche alle persone transgender. La loro condizione ad oggi è veramente dura e opprimente. Dobbiamo provare a intercettare anche loro nel nostro impegno per le politiche del lavoro. Quantomeno perché sono persone come tutti noi.