“Abbiamo sempre condannato la contrapposizione tra il presidente della Regione Campania e il sindaco uscente di Napoli. Chi esercita funzioni di governo, come sostiene anche il candidato sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, ha il dovere di dialogare e collaborare con tutti i livelli istituzionali. Dalla pandemia se ne esce insieme”. Lo scrivono in una nota gli animatori e gli aderenti all’appello-manifesto ‘Mille colori con Napoli Manfredi sindaco’, un complesso di associazioni civiche che sono scese in campo per le amministrative e che sono guidate tra gli altri dal parlamentare Sandro Ruotolo, dallo scrittore Maurizio De Giovanni, e dall’ex assessore a Napoli Nino Daniele.
“Ci sembra inopportuno – si legge nella nota – oltre che sbagliato, perciò, l’attacco al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al Commissario per l’emergenza Covid, il generale Francesco Figliuolo, da parte del presidente Vincenzo De Luca, in una fase ancora molto complicata e delicata con la campagna vaccinale in corso. In particolare, le esternazioni sono state rivolte contro un ministro da sempre giudicato, anche dai colleghi di Governo, di condurre una ‘linea rigorista’. La zona bianca generalizzata e la non obbligatorietà dell’uso della mascherina sono provvedimenti dettati dal monitoraggio dei dati sull’epidemia e dal parere del CTS come sta avvenendo, in questo momento, in tanti Paesi. Appare, insomma, fuori dal contesto reale e irrispettoso delle istituzioni, chiedere le dimissioni di Speranza e di Figliuolo”.
“Polemiche – proseguono – che si aggiungono a quelle relative alla vicenda della mancata partecipazione al Festival di Ravello dello scrittore Roberto Saviano e dello stesso ministro Speranza che hanno suscitato, non solo in Italia ma anche all’estero, stupore e condanna, culminate con le dimissioni del presidente Antonio Scurati. Ad esasperare ancor di più il clima politico sono state le ulteriori dichiarazioni del presidente De Luca circa la manifestazione organizzata, sabato scorso, da Articolo Uno, ‘Ricostruire Napoli per un nuovo Mezzogiorno’ a cui ha partecipato, con il candidato sindaco Manfredi, il ministro Speranza e tante personalità, gruppi, associazioni del campo largo democratico con una forte caratterizzazione civica. Liquidare il tutto con ‘Non ho alcuna notizia di questo evento che cambia i destini del mondo’, oltre ad essere irrispettoso per un segmento dello schieramento del candidato sindaco Manfredi, denota e mostra come De Luca non abbia colto il dato politico ovvero l’empatia, l’affetto popolare che, sabato mattina, la gente di Napoli ha tributato al ministro e che in tempi di antipolitica generalizzata certamente non cambierà i destini del mondo ma forse quelli della politica nazionale.
Il presidente De Luca deve comprendere che la città di Napoli nella sua storia è riuscita ad avere la capacità di intercettare il futuro prossimo. Napoli, con la candidatura di Manfredi, è già un laboratorio politico nazionale. Da qui passa il futuro del Paese. Appare quindi anacronistico, miope e sbagliato isolare ancora di più la nostra Regione e danneggiare la costruzione del campo democratico, progressista ed ecologista alternativo alla destra sovranista e populista”.