Ci sono passaggi della storia locale e nazionale che richiedono l’opera comune di chi, senza dimenticare la propria collocazione istituzionale originaria e gli impegni presi con gli elettori, guarda al futuro con generosità, apertura e determinazione.
L’aggregazione dei gruppi di “Articolo UNO-MDP” e “Per me Modena” in Consiglio comunale e nei quartieri di Modena è la prova tangibile che la sinistra democratica può essere ricostruita, in un campo largo e plurale, attraverso l’unificazione delle forze più propriamente politiche con quelle civiche.
Proprio mentre tornano a spirare in Europa venti di un’estrema destra aggressiva e regressiva, anche per incapacità della sinistra tradizionale di contrastare le rovinose politiche di austerity e di proteggere efficacemente le fasce sociali più deboli delle “periferie urbane e sociali”, con la nostra scelta intendiamo lanciare una richiesta di svolta politica ed un messaggio di unità a sinistra.
La diversa collocazione originaria di “Articolo UNO-MDP”, (nel patto di governo) e “Per me Modena” (lista civica locale di minoranza) potrà comportare distinzioni la cui gestione sarà pienamente governabile, facendo uso, con giudizio, di lealtà e di intelligenza politica e di accordi di merito su linee programmatiche già condivise.
Dopo anni in cui la sinistra in Italia, rappresentata sin qui in larga parte da un Partito Democratico che appare sempre più in piena conversione neocentrista, sembra aver smarrito il senso della sua missione storica, noi sentiamo la necessità di un rinnovamento che, per quanto ci riguarda, qui e ora a livello locale, si pone come sponda istituzionale per tutta quella sinistra – politica, civica, associativa e dei singoli – che si batte contro le drammatiche diseguaglianze nelle condizioni di vita delle nostre comunità e nel Paese.
È dunque necessario: attuare e consolidare il sistema di servizi pubblici di qualità; non privatizzare servizi essenziali; non consentire un ulteriore svalutazione del lavoro; realizzare il principio costituzionale della progressività fiscale anche a livello locale; difendere con coraggio e convinzione l’idea universale di welfare – scuola/sanità e trasporti in primo luogo – allargato alla cultura, allo sport e al tempo libero; non cedere sul fronte della legalità e del contrasto alle mafie; coniugare politiche di sicurezza con la creazione di sistemi di accoglienza sostenibili. I flussi globali di migranti e profughi, che coinvolgono da vicino anche Modena, non devono essere fonte di paura sociale: la paura che viene strumentalizzata dalle destre va contrastata con politiche culturali e sociali che coinvolgano anche i quartieri, che devono essere decisamente valorizzati.