Agata Centasso è una centrocampista di grande valore che gioca nel Venezia e che sta aiutando con il suo impegno agonistico il calcio femminile ad emergere da una ghettizzazione ormai fuori dal tempo.
Agata è anche una lavoratrice, sappiamo bene che le calciatrici non vivono di solo sport, ed esercita il suo compito lavorativo occupandosi di ragazzi che hanno una disabilità fisica, nel ruolo di Operatrice Socio Sanitaria.
Ci piacerebbe che si parlasse, almeno per una per una volta, di una donna per la sua attività calcistica e per la sua professione, perché è lì che si incarna la sua bellezza.
In realtà vorremmo che questo si verificasse sempre per tutte le donne che ogni giorno dimostrano intelligenza e competenza, ma pare che sia ancora lontano quel tempo.
Il post pubblicato su Dagospia che riguarda la calciatrice non comunica alcuna informazione, non aggiunge nulla a quanto già conosciuto, utilizza il solito linguaggio umiliante, fatto di doppi sensi, che rappresentano la donna come oggetto rendendo marginali le doti e la professionalità.
Spostare l’attenzione dalla performance sportiva agli attributi sessuali è per lo meno mancanza di rispetto e senz’altro un modo sessista di rappresentare una persona dandone una visione che mira a solleticare fantasie sessuali piuttosto che farne un esempio di talento.
Le stesse considerazioni si potrebbero fare se la persona fosse un uomo nei confronti del quale invece di sottolineare i successi sportivi si esaltassero gli attributi sessuali ed anatomici.
Il Forum donne del Veneto di Articolo Uno, esprime solidarietà ad Agata Centasso e chiede che sia posta maggiore attenzione al rispetto del codice deontologico dei giornalisti, anche nell’uso dei social, codice che prevede il rispetto della persona senza discriminazione di alcun tipo.