Le nostre prime parole di questo nuovo anno riguardano l’aggressione fascista avvenuta la notte di Capodanno a Venezia. Quello che doveva essere un momento di festa è stato trasformato in un’altra brutta storia di violenza.
Mentre tutti attorno festeggiavano insieme il passaggio dal vecchio al nuovo anno, un gruppo di fascisti scendeva in piazza per inneggiare al duce e offendere la memoria di Anna Frank. Ma l’intento non era solo quello. C’era la voglia di picchiare. Come fanno i fascisti: in branco, da vigliacchi, hanno picchiato Arturo Scotto, coordinatore nazionale di Articolo UNO, la moglie, il figlio ed un ragazzo intervenuto per prenderne le difese. Come fanno i fascisti, hanno picchiato in branco e in branco sono scappati.
Esprimiamo la nostra solidarietà ad Arturo, alla moglie, al figlio e al giovane intervenuto.
Estendiamo questa solidarietà a tutte le persone che sono oggetto di aggressione, verbale e/o fisica, per le proprie idee, per le proprie scelte, per il proprio impegno.
La costruzione della libertà e della democrazia è un’opera che non si arresta mai. Iniziata con l’antifascismo ,con il sacrificio e l’impegno di tante/i, è continuata nei decenni delle stragi, del terrorismo, dei tentativi di golpe e di sovversione dello Stato. Ci sono da sempre forze pronte a strappare al popolo le conquiste fatte, per sostituirle con ‘l’uomo forte’ del momento.
Come ieri, queste forze si muovono su diversi livelli, quello legale e quello illegale.
E’ da quello legale che si innesca però il vero seme della violenza. Sono troppi gli esempi di intimidazioni, di tentativi di impaurire. Di persone gettate in pasto al ‘branco’ per una propria idea.
Molto spesso sono le donne quelle prese maggiormente di mira. Lo abbiamo visto in questi mesi con la tecnica di Salvini e i suoi post, utilizzati come esca attorno alla quale catalizzare le minacce, diventandone allo stesso tempo nutrimento. Un sistema vigliacco, che strizza l’occhio ai violenti, per innescare paura.
Il fascismo nacque così, negli anni “20 del 1900: violenza nelle strade, tollerata e violenza nelle parole di colui che sarebbe divenuto il duce, contro ogni idea non fascista.
‘Siamo di più di quelli che vogliono portare l’Italia indietro’, sono le parole di Arturo Scotto, dopo l’aggressione. Ed è vero. Siamo di più, agiamo senza nasconderci e non li faremo passare.
Forum delle Donne Veneto – Articolo UNO