Forum donne Veneto: riaprire le scuole con prudenza e per giuste ragioni

Veneto

La quarantena dell’8 marzo ha costretto – per la tutela della salute pubblica – molti bambini, adolescenti e studenti a rinunciare alle attività ludiche e sportive, al far gruppo con i pari, o al vivere le lezioni insieme alla propria insegnante – cruciale figura educativa – e ai propri compagni.

Apprezziamo le novità approvate da questo governo che mette al centro la salute pubblica, ma è opportuno entrare nel dettaglio delle proposte che si stanno facendo al momento, perché, ad esempio, la Regione Veneto parla di riaprire ma non ha ancora definito nulla.

Se guardiamo al benessere di questa fascia d’età una vera ripartenza si può avere solo avendo una prospettiva ampia della salute, in un’ottica bio-psico-sociale che abbracci al suo interno anche gli aspetti psicologici, socio-relazionali, educativi che il concetto di salute ha al suo interno. È nostro dovere occuparci di bambini e adolescenti attivandosi prevedendo una adeguata pianificazione che sappia leggere i rischi non solo immediati ma anche in una prospettiva futura. Servono iniziative progettuali concrete, rigoroso e attentamente pianificate che non ci espongano al rischio di trovarci impreparati nei mesi a venire.

Di seguito, dunque, le proposte del Forum Donne di Articolo UNO Veneto rivolte alle fasce di età coinvolte in questo lockdown ed in questa riapertura.

I centri estivi costituiscono realtà non solo al supporto del welfare familiare, ma anche cruciali per la socializzazione e lo sviluppo nei più piccoli della capacità di vivere in uno spazio relazionale condiviso. Offrono occasioni di gioco, relazione, apprendimento, confronto, socialità. Sono quindi contesti cruciali per lo sviluppo psicosociale del bambino e essenziali come servizi alla famiglia.

Ne va garantita la fruibilità e l’attuazione capillare sul territorio Regionale per non lasciare indietro i più piccoli e non far sentire le famiglie dimenticate.

Apertura centri estivi e grest nel pieno rispetto delle linee guida nazionali, in particolare:

– mini gruppo di 5 bambini

– sempre gli stessi educatori (che dovranno eseguire tampone e test sierologia)

– luoghi sanificati

  • che sia sempre lo stesso genitore ad accompagnare il bambino al grest
  • pre-triage per bambini e genitori con controllo della temperatura corporea

Apertura a settembre delle scuole:

Per noi donne di Articolo UNO Veneto, in linea con la posizione del governo, riteniamo che non sia necessario vedere le riaperture nell’ottica di collocare i figli, ma sia necessario partire dall’idea di dare ai ragazzi ciò di cui hanno bisogno. La scuola assolve, infatti, molteplici ruoli sul piano culturale, formativo ed educativo.

I 30 milioni che questo governo ha destinato alla scuola a nostro parere vanno nella direzione giusta: tutela della salute, messa in sicurezza degli edifici scolastici… Manca ancora però la visione di una scuola che ritorni ad essere quel luogo che possa essere vissuto a pieno proprio da tutti, compresi i ragazzi e le ragazze con disabilità. Serve un intervento massiccio, capillare, in grado di raggiungere anche i territori più periferici della nostra Regione e in grado di proporre un’azione pragmatica. Appare utile un approccio sistematico che non faccia di tutta l’erba un fascio ma che sappia cogliere che gli interventi di cui la nostra scuola ha bisogno sono di natura multi-sistemica. Non si può pretendere di lasciarli sotto un’unica etichetta delegando ai territori o ai singoli istituti di dettare autonomamente delle priorità, anche perché il DL Rilancio propone un incremento di 331 milioni per generiche misure di diverso tipo.

 

Riassumendo:

  • va tutelata la salute di tutti, dallo studente all’insegnante, senza dimenticare il personale non docente;
  • è necessario dare il giusto spazio sia agli interventi per garantire la salute dal punto di vista del benessere fisico ma senza lasciare indietro il benessere psicologico;
  • entro settembre le scuole devono essere messe in sicurezza;
  • deve essere garantito, come da costituzione, il diritto allo studio anche ai soggetti più deboli: studenti con disabilità, con difficoltà o disturbi dell’apprendimento, chi non può permettersi il materiale scolastico, chi non dispone dei supporti tecnologici o non può permettersi un’insegnante di ripetizioni o un doposcuola pur avendone necessità;
  • i docenti prima del rientro a scuola devono aver accesso al tampone e il test sierologico;
  • studenti e studentesse prima del rientro a scuola devono aver accesso al tampone e il test sierologico;
  • assicurare l’adeguata fornitura di DPI
  • Iniziamo a mettere mano al problema delle “classi pollaio”, inefficaci dal punto di vista didattico e disagevoli dal punto di vista umano e relazionale, e cominciamo a porre un più ragionevole tetto massimo di alunni
  • cogliere l’occasione delle riaperture della fase due per utilizzare al meglio il denaro stanziato e fornire tutti gli studenti e le studentesse che non se lo possono permettere tutti quegli strumenti didattici che, nel caso si rendesse obbligatoria una nuova chiusura delle scuole o nel caso non fosse possibile garantire il distanziamento, permetterebbero di continuare gli studi e i rapporti sociali con la didattica a distanza;
  • mettiamo anche il personale docente nelle condizioni di affrontare la sfida della ripartenza, che richiederà uno sforzo eccezionale, fornendo loro tutto il supporto necessario sia sotto il profilo professionale (potenziamento dell’organico per garantire maggiori ore di compresenza; risorse per le attività di screening e di potenziamento; consulenze di professionisti esterni) che personale (prevenzione rischio burn-out e simili)

 

Una particolare attenzione va rivolta anche alle famiglie in cui sono presenti persone con disabilità, soprattutto se minorenni. C’è bisogno di interventi e azioni che aiutino i centri diurni e i servizi alla disabilità a ripartire tempestivamente, in sicurezza e a pieno ritmo. Va garantito e tutelato l’accesso alle terapie: l’interruzione conseguente alla quarantena ha portato in alcune situazioni a vedere scemare i risultati conseguiti, mentre in altre situazioni si rischia di oltrepassare quei “periodi finestra” entro i quali alcune azioni terapeutiche vanno assolutamente erogate per non danneggiare irrimediabilmente un possibile recupero.

Non investire oggi su tutto ciò significa dover investire il doppio in futuro, dimenticarsi di un settore oggi può voler dire creare un danno che non si sarà più in grado di sanare.

 

Forum donne – Articolo UNO Veneto

Referente: Delizia Catrini

Hanno elaborato il testo: Delizia Catrini, dott. Francesco Viola, Anita Fiorentino, Elisa Fabian, Deborah Marcon