La nostra Legge 194 del 1978, che non è una per l’aborto ma per la maternità e paternità responsabile, che ha l’obiettivo di fare emergere e limitare quanto più possibile il fenomeno attraverso strategie di formazione, informazione alle donne, agli uomini e delle famiglie, da decenni è stata boicottata, non realizzata nelle parti più importanti: interventi nella scuola, nelle comunità, accompagnamenti delle donne per conoscere i metodi contraccettivi, il proprio corpo e quello del maschio.
Questo programma è stato abbandonato e lasciato marcire e la realtà viene costantemente banalizzata facendo uso anche di messaggi infami che non danno alcuna risposta a nessuno dei veri problemi delle donne, degli uomini e delle famiglie in tema di rispetto delle persone e della vita. In realtà non rispettano neppure la dignità dei quei bambini che avrebbero diritto a genitori consapevoli e responsabili.
Tutto questo attacco alla possibilità delle donne di scegliere l’aborto ha a che fare con una reazione della mentalità patriarcale ed oppressiva alle conquiste che la società ha ottenuto dagli anni 70 ad oggi sui temi dei diritti civili e sociali delle donne: la sessualità deve restare sotto il controllo sociale e finalizzata alla procreazione.
Anche nel Veneto siamo costrette a subire le “discutibili” esternazioni di personaggi in posizioni di potere, appartenenti a partiti di destra, nello specifico Fratelli d’Italia, che sostengono queste posizioni, talvolta usano parole ed immagini violente che proprio per la loro posizione finiscono per avere conseguenze molto pesanti.
Tra queste esternazioni anche quella di Stefano Franceschetto, anch’esso esponente di Fratelli d’Italia che dopo la sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che annulla il diritto federale delle donne statunitensi di accedere all’aborto, ha postato un’immagine ed un messaggio che criminalizza coloro che hanno fatto tale scelta dentro una semplificazione del tema a dir poco vergognosa.
È fondamentale vigilare e reagire sempre ed è per questo che il Forum donne Veneto ringrazia Margherita Lachin consigliera comunale di Articolo Uno del Comune di Marcon che ci ha segnalato questo gesto brutale che abbiamo il dovere di condannare e riportare la questione in una prospettiva di realtà.
Per questo riprendiamo di seguito la bella dichiarazione di Dacia Maraini che con poche ma chiare parole fa rientrare un tema così importante e complesso nella giusta analisi:
L’aborto, purtroppo, è una richiesta delle donne che sono state sempre impedite di avere una libertà di gestire il proprio corpo. Ma se ci fosse una società a misura di donna, non ci sarebbe proprio l’aborto. Quindi, direi che è una conquista triste, – ha concluso Dacia Maraini -, basata sulla violenza, sempre sulla violenza. A nessuna donna piace abortire, però se per secoli non si è data la possibilità di usare i contraccettivi, erano proibiti, la donna giustamente lo considera un diritto”. (ANSA).
Anche la violenza contro le donne, la cui più efferata manifestazione è quella delle uccisioni per mano del compagno o ex compagno o persone a loro vicine, sono parte integrante di questa mentalità.
La violenza di parole ed atti contro le persone LGBT+ hanno la medesima matrice.
Se vogliamo combattere l’aborto dobbiamo combattere tutte le forme di violenza che permeano la nostra società compresa quella intrinseca in alcune comunicazioni specchio rivelatore della vera natura di chi le esterna.
Il pensiero oppressivo, violento, teso alla sopraffazione ha molto a che fare con la cultura che permea ancora oggi la nostra società. I messaggi che alcune associazioni sedicenti “pro-life” sono feroci, ricalcano perfettamente l’aggressività dei propri appartenenti.
Il Forum Donne Veneto di Articolo Uno condanna fermamente il tentativo di criminalizzare socialmente il diritto delle donne di scegliere della propria vita e chiede con forza e determinazione che la legge 194/1978 venga realizzata nella sua interezza. Chiediamo la formazione nelle scuole, la formazione nelle comunità, che i consultori ritornino ad essere un riferimento per le donne, che vengano rinforzati con personale specializzato nel rispetto egli standard stabiliti dalla legge Diversamente gli aborti continueranno ad esserci. Alternativa a questo è il ritorno alla triste morte delle donne a causa degli interventi delle “mammane”.
Per qualcuno la nostra morte è un prezzo più che accettabile per la conservazione del tradizionale potere maschile.
Forum Donne-Articolo UNO Veneto