Come Forum Donne di Articolo Uno Veneto accogliamo con gioia la proposta Bruxelles di includere nel Regolamento sul riconoscimento della genitorialità di un bambino anche le coppie omosessuali, cosa che permetterà finalmente in Italia il superamento di alcuni problemi lasciati insoluti nel momento dell’approvazione della cosiddetta Legge Cirinnà con lo stralcio della Stepchild adoption. Speriamo che l’applicazione di tale Regolamento possa finalmente dare ad una parte dei figli di coppie omogenitoriali la tranquillità e la sicurezza del loro futuro e del loro presente che fino ad ora è stata loro negata – a meno che i loro genitori non siano riusciti a portare con successo il proprio caso in tribunale. Speriamo anche che ciò dia spunto al parlamento italiano per redigere una propria norma di tutela dei minori e di equiparazione e rispetto per le varie tipologie di famiglia esistenti in Italia, famiglie che non includono solo quelle con madre padre e figli, ma anche omogenitoriali, unigenitoriali, bambini che crescono con altri familiari o tutori. Nessuno di questi bambini deve ricevere un trattamento diverso solo per le caratteristiche della famiglia che lo cresce.
I numeri che riguardano le famiglie omogenitoriali, inoltre, sono più elevati e più reali di quanto generalmente si pensa. Secondo un’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità del 2020, sarebbero circa 100 mila i bambini che crescono in famiglie arcobaleno, bambini realmente esistenti che i dibattiti politici –ogni qual volta si parla di diritti civili- tendono ad ignorare. Troppo spesso non si considera che essere contrari personalmente a delle modalità di procreazione o ad un concetto particolare di famiglia non dà il diritto di renderle illegali, come non dà diritto di discriminare chi con le scelte dei genitori o con i casi della vita non ha nulla a che fare.
Probabilmente ciò che manca in Italia per un dibattito pubblico sano e non elettoralistico è la conoscenza e l’informazione, non tanto del popolo italiano–solitamente ben più avanti dei propri politici- ma di chi è chiamato ad esprimere opinioni sul tema sui vari mezzi di informazione. Brandire il commercio di ovociti nel momento in cui si parla di diritti dei minori, ad esempio, trascura il fatto che alla fecondazione eterologa possono accedere tranquillamente anche le coppie eterosessuali in Italia, senza dover attraversare poi lunghi travagli burocratici per il riconoscimento del proprio figlio. Trascura anche il fatto che non sempre i bambini di famiglie arcobaleno sono voluti all’interno di una vita di coppia omosessuale, certe volte si tratta di cosiddette famiglie ricomposte. Non c’è un solo modo per diventare genitore, ma ogni nucleo che da amore, sostegno e protezione ad un bambino è una famiglia e deve essere messa nella possibilità di far crescere al meglio il minore.
Il nuovo regolamento non permetterà purtroppo di garantire questo diritto a tutte le famiglie in Italia, ma speriamo che sia comunque un primo passo verso il riconoscimento della reale esistenza di centinaia di bambini.