Abbiamo avviato in queste settimane un confronto con il Partito democratico e gli altri soggetti del centro-sinistra per verificare la possibilità di dare vita in Lombardia a una proposta condivisa per le
prossime elezioni regionali.
Abbiamo però posto tre condizioni, per noi essenziali.
Innanzitutto il programma, i contenuti: una discontinuità radicale rispetto al ventennio delle destre al governo, un progetto di
cambiamento che rimetta al centro il ruolo del pubblico, la sanità e l’istruzione per tutti, la formazione professionale e politiche di
protezione sociale a partire dalla casa, la tutela dell’ambiente, un sistema di trasporti e di infrastrutture eco-compatibili, che affronti
con serietà le crisi industriali e la necessità di dotarsi di un piano straordinario per il lavoro.
In secondo luogo il perimetro della coalizione: è essenziale costruire
un campo largo aperto a tutte le forze progressiste. Associazioni, reti, comitati, partiti: tutta la Lombardia democratica e progressista deve essere coinvolta, senza veti, in un percorso di coalizione.
Infine, per fare tutto questo, e quindi costruire una coalizione competitiva con un candidato rappresentativo, è importante immaginare strumenti di partecipazione, come potrebbero essere le primarie, che coinvolgano il maggior numero di elettori e cittadini.
Possiamo far nascere una coalizione democratica e progressista che si candidi a vincere le elezioni e a governare la Lombardia. È un risultato alla nostra portata, a queste condizioni.
Matteo Mangili, Roberta Morosini, Simone Oggionni, Carlo Porcari, Chiara Cremonesi, Massimo D’Avolio, Onorio Rosati