Articolo Uno Veneto: dimissioni immediate assessore Donazzan

Veneto

Nel bel mezzo di una emergenza educativa senza precedenti, quale è quella generata dalla pandemia del covid-19, l’assessore regionale all’istruzione e alla formazione, Elena Donazzan, preferisce impiegare il suo tempo a cantare in diretta radiofonica “faccetta nera”, dicendo tra l’altro di preferirla a “Bella ciao”.

Riteniamo che una delega così importante e delicata per un’amministrazione, come quella al futuro delle giovani e dei giovani, non possa essere esercitata da una persona nostalgica dei peggiori recessi fascisti della storia del paese. Invochiamo le dimissioni immediate dell’Assessore Donazzan, perché una persona investita di cariche pubbliche è doppiamente colpevole quando compie apologia del fascismo.

E’ l’ennesima dimostrazione dell’incapacità della destra veneta di affrancarsi dai legami con il periodo più torbido e nero della storia repubblicana, quello della dittatura fascista. Donazzan non solo rivela la propria totale inadeguatezza a ricoprire il ruolo affidatole dal presidente Zaia, ma offende la memoria di miglia di donne e uomini veneti, che nella lotta di liberazione si impegnarono, pagando a volte con la propria vita, perché libertà e democrazia tornassero nel nostro paese: donne e uomini che avevano anche il nome di Tina Anselmi, Mario Rigoni Stern, Silvio Trentin.

“Settantancinque anni fa l’Italia viveva il momento del riscatto, della liberazione e iniziava il cammino della rinascita e della ricostruzione. La lotta di liberazione fu impegno e sacrificio di un popolo, un fatto corale e doloroso”: sono parole del  presidente Zaia, contenute nel messaggio che scrisse per il 25 aprile 2020: pensa quindi che le posizioni politiche del suo assessore sia compatibili con questo messaggio? Perché delle due, l’una: o il presidente Zaia crede sinceramente in quello che ha scritto, e quindi tocca a lui rimuovere dal suo incarico l’assessore Donazzan, oppure avalla il suo assessore, dimostrando di non essere persona che crede nelle proprie parole.

 

  Il segretario regionale di Articolo Uno

Gabriele Scaramuzza