Articolo Uno Veneto: coronavirus insegna, prima la sanità pubblica

Veneto

Quanto sta accadendo in queste settimane con l’emergenza del COVID-19 conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’eccezionale valore del servizio sanitario nazionale e, soprattutto, il ruolo che stasvolgendo la sanità pubblica. Un dato per nulla scontato in altre democrazie mature europee e occidentali.

Il servizio sanitario nazionale è, prima di tutto, le migliaia di donne e uomini che lavorano al suo interno, negli ospedali e nei presidi territoriali.

Queste donne e questi uomini sono oggi, soprattutto in Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, il fronte avanzato e la prima linea del contrasto all’emergenza causata dal COVID-19. Sono lavoratrici e lavoratori che nei pronti soccorsi, nelle unità di terapia intensiva, nel complesso dispositivo della quarantena domiciliare sono sempre presenti. Sono anche i più esposti, cui è stata chiesta un’intensificazione dei tempi di lavoro ed un sacrificio dei tempi di vita normali.

E’ indispensabile soprattutto adottare misure straordinarie per garantire soprattutto  nell’emergenza condizioni sicure di lavoro e consentire l’avvicendamento del personale. Infatti, tra i medici e gli infermieri, vi sono anche persone che sono in quarantena proprio perché venuti a contatto con malati da COVID-19, ponendo a rischio la propria incolumità.

Al netto di ogni considerazione sulla necessità, terminata l’emergenza, di continuare ad investire in termini massicci nella sanità pubblica, oggi è doveroso che tutte le forze sociali, politiche, le comunità locali esprimano un apprezzamento convinto nei confronti di queste lavoratrici e di questi lavoratori.

Il segretario regionale veneto

Articolo uno – MDP

Gabriele Scaramuzza