Molti Paesi stanno subendo da tempo sanzioni economiche, volute e imposte dagli Stati Uniti, spesso appoggiate dall’Unione Europea.
Il Diritto Internazionale prevede che solo il Consiglio di Sicurezza dell’ONU può stabilire sanzioni.
Le conseguenze delle sanzioni gravano sempre sulla vita delle persone e dei popoli, peggiorandone le situazioni economiche e la possibilità di accedere a beni primari, quali le medicine. Lo abbiamo visto in passato in Iraq, lo vediamo oggi con la diffusione a livello mondiale del coronavirus, che fa esplodere in modo ancora più evidente la violazione dei diritti umani conseguente a questi provvedimenti.
L’Iran è il terzo Paese maggiormente colpito dall’epidemia. Molti sono gli appelli che dall’ Iran sono rivolti alla comunità internazionale affinché intervenga per richiedere la sospensione delle sanzioni imposte dagli USA. Sono restrizioni economiche che stanno mettendo il popolo iraniano in estrema difficoltà per l’impossibilità di accedere ai mercati internazionali e ai medicinali.
Nessun Paese dovrebbe essere lasciato solo.
In queste terribili settimane, l’Italia ha conosciuto il senso della parola solidarietà, l’ha ricevuta da dove forse meno era attesa. Cina, Cuba, Russia, Vietnam. Ci sono state inviate attrezzature sanitarie, sono arrivati medici e infermieri.
Abbiamo assistito con emozione al contributo di un piccolo grande Paese come Cuba che, da sempre sotto l’embargo statunitense, ha inviato in Lombardia 53 fra medici ed infermieri. Tutti volontari. Sono i medici che erano in Africa contro ebola, ma anche ad Haiti contro il colera.
Abbiamo imparato nel giro di pochi giorni che Cuba da anni invia migliaia di dottori in ogni parte del mondo per prestare aiuto nelle epidemie, nelle emergenza sanitarie che si creano dai disastri ambientali.
Ci siamo sorpresi della grande solidarietà ricevuta dalla Cina e degli aiuti arrivati dalla Russia, anche questo un Paese tuttora sottoposto a sanzioni economiche da parte dell’UE.
Abbiamo conosciuto la solidarietà internazionale e ora chiediamo che questa stessa solidarietà possa raggiungere ogni Paese che ne ha bisogno, senza barriere e restrizioni ad ostacolarne il percorso.
Chiediamo che l’Unione Europea sospenda le sanzioni in corso, che si adoperi a livello internazionale affinché le restrizioni imposte dagli USA siano bloccate e che si tolga immediatamente ogni tipo di restrizione, ad eccezione di quelle relative alle armi.
Questo è il momento di costruire ponti e non sanzioni.
Gabriele Scaramuzza – segretario regionale Articolo UNO Veneto
Delizia Catrini – segretaria provinciale Vicenza e coordinatrice forum donne Articolo UNO Veneto
Elena Paolizzi – segretaria provinciale Rovigo Articolo UNO
Sandro Quadrelli – segretario provinciale Rovigo Articolo UNO
Michele Seno – segretario provinciale Treviso Articolo UNO
Alessandro Tognon – segretario provinciale Padova Articolo UNO
Oscar Tosi – segretario provinciale Verona Articolo UNO
Gianluca Trabucco – segretario metropolitano Venezia Articolo UNO