Articolo Uno Veneto: abrogare legge regionale su alloggi Erp

Veneto

MOBILITAZIONE CONTRO I RINCARI SCRITERIATI DEGLI ALLOGGI ERP DELLA REGIONE VENETO:

ABROGARE LA LEGGE REGIONALE N. 39/2017

Abbiamo partecipato stamane a Venezia alla manifestazione promossa dal coordinamento regionale degli inquilini ERP contro la legge regionale n. 39/2017, voluta dal presidenze Zaia e dalla sua maggioranza che, introducendo il calcolo del cosiddetto ISEE-ERP attraverso un algoritmo, sta devastando le famiglie assegnatarie di alloggi popolari nella Regione del Veneto, imponendo incrementi insostenibili degli affitti e minacciando le famiglie di sfratto se entro due anni non si saranno adeguate.

Di più, questa legge non solo colpisce indiscriminatamente migliaia di famiglie venete, ma tradisce la stessa funzione sociale dell’alloggio pubblico, che è quella di calmierare il libero mercato e permettere un offerta equilibrata dell’intero mercato immobiliare. Tanto più questa funzione è strategica nei centri storici e nei capoluoghi del Veneto, in cui l’assenza di un forte contrappeso di residenzialità pubblica e la presenza di una fortissima componente turistica faranno ulteriormente schizzare verso l’alto gli affitti del libero mercato: ciò cui assisteremo, se questa legge sarà confermata, è una vera e propria divisione per ceti delle nostre città: i ricchi al centro, i poveri in periferia.

Purtroppo il non-detto che sta dietro a questa legge, il retroterra culturale profondo della lega di Zaia che l’aha voluta e votata è che gli assegnatari degli alloggi pubblici siano “furbetti” che non hanno titolo per essere assegnatari di un alloggio pubblico.

Noi crediamo invece nella funzione sociale importante che ha la residenzialità pubblica, e crediamo altresì necessaria l’abrogazione della legge n. 39/2017, l’investimento in un piano casa regionale che investa nel patrimonio edilizio pubblico a partire dai centri urbani e metropolitani, la creazione di un sistema vero di verifica delle posizioni degli assegnatari.

Saremo a disposizione, nelle sedi istituzionali e con le mobilitazioni, per creare un fronte largo e ampio che, a partire dagli inquilini degli alloggi ATER, coinvolga tutte le forze sociali, politiche e sindacali.