Il prossimo 13 luglio, a 100 anni esatti dal suo incendio per opera dello squadrismo fascista, i Presidenti delle Repubbliche di Slovenia ed Italia formalizzeranno la riconsegna alla comunità slovena del Narodni Dom.
I nazionalismi e le conseguenti violenze e pulizie etniche che hanno devastato l’Europa nel corso del secolo breve hanno avuto il loro battesimo postbellico proprio nel rogo di questo Palazzo, per testimoniare la volontà, foriera di morte, di intolleranza verso lingue e costumi diversi.
E’ oggi il momento di una Europa forte, coesa e ricca delle sue storiche scuole e culture; così come vivace e moderna era la Trieste frutto della sua multiculturalità.
Articolo Uno condivide il senso dell’appello firmato da numerose personalità triestine per un forte impegno alla rimozione delle radici dei nazionalismi, per una integrazione europea, basata sulla consapevolezza della storia e sull’abbattimento di quelle mura/confini che vorrebbero rinchiudere comunità su basi linguistico-nazionali.
Articolo Uno auspica che non cada nel vuoto la lettera aperta lanciata da diversi operatori culturali a favore della diffusione di materiale storiografico, per l’organizzazione di incontri ed eventi e per la reciproca conoscenza culturale allo scopo di portare arricchimento alle comunità.
Articolo Uno chiede infine con forza che non venga persa questa occasione di amicizia e di costruzione di un futuro condiviso; che la Casa sia una casa comune, del Popolo, della Cultura e del libero scambio di idee e di progresso, un solido punto di partenza per una pace duratura basata sulla solidarietà.