La federazione metropolitana di Articolo Uno Torino sulla base del Question Time presentato alla Camera il 12/01/2021 dall’onorevole Palazzotto e dal capogruppo di LeU, onorevole Fornaro che indica come secondo i dati del Viminale la polizia di frontiera di Trieste e Gorizia nel periodo che va da gennaio a metà novembre del 2020 ha respinto 1.240 migranti e richiedenti asilo, più del 420% in più rispetto al 2019, quando furono ‘solo’ 237; diversi migranti della cosiddetta ‘rotta balcanica’ sono stati respinti a catena fino in Bosnia e in migliaia sono oggi abbandonati al gelo, nei boschi, senza cibo e acqua; sui respingimenti condotti al confine sloveno con sempre maggior intensità dalla primavera di quest’anno emergerebbero delle violazioni delle norme europee ed internazionali sul diritto d’asilo.
La normativa italiana ed europea vietano i respingimenti verso uno Stato dove le persone possono subire violenze e abusi o quando esista tale rischio attraverso il meccanismo del respingimento ‘a catena’. È ormai ampiamente documentato come i poliziotti sloveni consegnino i migranti ai colleghi croati che li riportano – spesso utilizzando violenza – in Bosnia, fuori dal perimetro Ue; quanti dei respinti dall’Italia si ritrovino oggi nei boschi bosniaci al gelo, tra la vita e la morte, è un dato difficile da ricostruire. Dalla Bosnia da diversi giorni arrivano immagini drammatiche, sono migliaia i migranti – in fuga da guerra, persecuzioni e trattamenti inumani e a cui l’Europa dovrebbe garantire accoglienza e protezione – intrappolati nei boschi e sotto la neve per l’evidente incapacità dell’Unione europea di governare i flussi migratori. I racconti delle violenze subite da coloro che hanno tentato di varcare il confine con la Croazia sono agghiaccianti: picchiati e abbandonati da forze di polizia europee.
Alla luce di tutto questo chiediamo con forza al Governo Italiano una azione internazionale urgente di concerto con le autorità europee affinché la brutale sofferenza causata alle popolazioni migranti che si trovano in quelle aree cessi immediatamente e si trovi in maniera risoluta una soluzione umanitaria.
Ricordiamo che il 27 Gennaio prossimo sarà ricordato nel “Giorno della Memoria” l’orrore dell’Olocausto nazi-fascista ma occorre inoltre ricordare che affinché “questo non accada mai più” serve comprendere a fondo il motivo per cui, ieri come oggi, oltre all’oppressore vi è una società intera che spesso non vuole guardare la realtà e ne nasconde il lato brutale. Tra gli obiettivi ed i valori della Comunità Europea vi sono la Dignità Umana, la Libertà dei popoli, i Diritti Umani ma sopratutto promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi cittadini ed offrire libertà, sicurezza e giustizia, senza frontiere interne. Europa, non guardare dall’altra parte! Il mantenimento dei tuoi valori fondativi è l’unico elemento che può garantire il futuro di tutta la nostra comunità!