È venuto il tempo che i siciliani sappiano concretamente quanti dei 2.800 posti di degenza ordinaria e di 602 posti di terapia intensiva, previsti nel piano di intervento ospedaliero del governo regionale, sono realmente attivati, e se i tempi per realizzarli sono compatibili con l’emergenza. Se sono stati accreditati i 100 milioni di euro annunziati, ad integrazione di quelli nazionali già fruibili, per i Comuni siciliani a sostegno dei drammi sociali che si stanno vivendo. Sono queste le prime importanti domande che il segretario regionale di Articolo Uno Pippo Zappulla pone al Presidente della Regione Musumeci e all’Assessore alla Sanità Razza.
Non è inoltre ozioso fare sapere ai siciliani quali criteri sono stati adottati nella distribuzione territoriale dei posti letto nei vari territori e provincie (ad esempio la provincia di Siracusa con soli 30 posti di terapia intensiva) e perché è applicata questa eccessiva frammentazione della distruzione dei siti. Come tutti gli esperti affermano ormai in ogni dove l’eccessiva parcellizzazione dei presidi ospedalieri cresce il rischio di espandere il contagio.
Dal Governo regionale ci aspettiamo – dichiara Zappulla – meno propaganda e più risposte certe ed esigibili su come sono organizzati tutti i Pronto soccorso e le ambulanze degli ospedali siciliani, se sono stati consegnati i DPI a tutto il personale sanitario, se si stanno effettuando senza incredibili ritardi i tamponi per quanti particolarmente esposti, se si sta ovviando alla precaria presenza dei reagenti in larga parte della Sicilia.
Si è ritardo, infatti, – afferma il segretario regionale di Articolo Uno – nel programmare una capillare campagna di test a salvaguardia della loro salute , dei loro familiari e delle intere comunità a partire ovviamente dal personale sanitario, dalle farmacie e parafarmacie, dalla giustizia, dal personale dei supermercati e delle edicole, dai lavoratori delle poste e del credito, delle aree industriali e di tutti quelli a cui si sta chiedendo il sacrificio di lavorare per tenere in piedi servizi e prodotti nell’interesse generale.
Non è questo, infine, il momento della polemica e degli scontri – conclude Zappulla – e superata l’emergenza, chiederemo conto e ragione al centrodestra siciliano, e a qualche pseudo esponente del centrosinistra, dei tagli drammatici fatti negli ultimi 20 anni alla sanità pubblica perché niente può essere più importante della salute degli operatori della sanità e dei cittadini