Il blocco delle assunzioni annunciato ieri dall’Assessore Palese rappresenta per migliaia di lavoratori della sanità un salto nel buio. E bene hanno fatto i sindacati a proclamare lo stato di agitazione di fronte a una tanto evidente mancanza di correttezza nelle relazioni sindacali.
Diciamo le cose come stanno: siamo di fronte ad una situazione molto confusa e di assenza di una chiara visione, dove un giorno si annuncia in pompa magna la programmazione dei fondi del PNRR prevista per la Puglia con l’apertura di ospedali di Comunità, case della salute, medicina territoriale e di prossimità per la quale serve l’assunzione di migliaia di medici, infermieri, oss e il giorno dopo blocca tutto e ipoteca il futuro di migliaia di donne e uomini che da tempo aspettano l’agognata stabilizzazione.
Una decisione che va contro le attese di tanti lavoratori che in questi anni sono stati in prima fila e hanno permesso la tenuta di interi reparti ospedalieri, strutture di pronto soccorso, ambulatori e Asl, ma va anche in direzione diametralmente opposta al lavoro portato avanti, non senza difficoltà, dal Ministro della Salute Roberto Speranza.
Alla Regione chiediamo da che parte sta? Dalla parte dei lavoratori e della tutela della salute? Bene, lo dimostri nei fatti perché dopo anni di sacrifici imposti dal Piano di rientro e dal Piano operativo che hanno portato a una sistematica diminuzione del personale, dell’assistenza e dei servizi abbiamo l’occasione oggi – grazie ai fondi stanziati per la Sanità da Governo ed Europa – di voltare pagina.
Gli annunci in pompa magna cui siamo stati abituati in questi ultimi tempi non servono. Serve chiarezza.
E la volontà vera di non giocare irresponsabilmente sulla pelle delle persone, ma di lavorare per garantire una volta per tutte una sanità che sia realmente a misura di cittadino.
Lo hanno dichiarato Ernesto Abaterusso e Pier Luigi Lopalco di Articolo Uno Puglia.