“Paradossale l’esclusione di Abc, azienda speciale totalmente pubblica del Comune di Napoli che gestisce il servizio idrico, dall’accesso ai fondi PNRR per la modernizzazione e l’incremento dell’efficienza delle reti di distribuzione dell’acqua.
Gli interventi relativi all’investimento previsto nel PNRR, finalizzati a rendere più efficienti e resilienti le infrastrutture idriche primarie e a rafforzare la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti, intendono assicurare il superamento del water service divide che separa il Mezzogiorno dal resto del Paese. Oggi, assistere alla notizia che lo storico gestore dell’acquedotto napoletano non rientrerebbe nei requisiti previsti dal bando, genera preoccupazioni sull’assenza di un progetto politico generale a tutela dei bisogni primari del Sud che spera nella straordinaria opportunità di riscatto rappresentata dal PNRR. Non si tratta solo di lavorare in direzione di una giusta transizione, di tutelare l’acqua pubblica, senza darla mai per scontata, e impedirne sia lo sfruttamento sconsiderato che gli sprechi. Ma per l’area metropolitana di Napoli, per la Campania e il Mezzogiorno del Paese serve un’iniziativa più incisiva per cogliere queste opportunità con una giusta interlocuzione tra i soggetti istituzionali competenti e con l’Eic e per colmare i ritardi accumulati dopo la legge 15/2015 che non ha ancora prodotto i necessari benefici che attendono i cittadini.”
Francesco Dinacci – segretario Metropolitano Articolo Uno Napoli