Quando abbiamo appreso della vicenda “vaccini scongelati rimasti” e abbiamo visto comparire la parola “parenti” di volontari abbiamo pensato, come crediamo molti: ecco la solita brutta vicenda nepotista e di favoritismi all’italiana. E non abbiamo cambiato idea, avere pensato a dei parenti per non sprecare, cosa preziosa e sacrosanta, 6 dosi di vaccino ha dei contenuti morali, non sappiamo se legali, lo scopriremo, inaccettabili.
Anche se per un numero così poco rilevante di dosi vaccinali, 6, bene ha fatto la AUSL di Modena a scusarsi e a stigmatizzare il comportamento di chi ha deciso di procedere in quella maniera; alla AUSL chiediamo di organizzare liste di riserva, con priorità sempre secondo i criteri di rischio definiti a livello europeo ed italiano. Detto questo, assistiamo ad una eco mediatica e a toni francamente sproporzionati rispetto alla entità della questione.
Toni incomprensibili che hanno, in questo momento drammatico, un unico effetto collaterale maggiore, minare la tranquillità e lo sforzo di chi, a Modena, sta producendo un lavoro incredibile per vaccinare bene e in fretta, ovvero decine e decine di operatori sanitari che per 12 ore al giorno inoculano migliaia e migliaia di dosi, con capacità, competenza e professionalità.
I NAS, intervenuti, tireranno le somme e accerteranno la genesi del fatto, se si tratta di una leggerezza, di negligenza o di scelta deliberatamente pianificata per generare un vantaggio (questa ultima ipotesi sarebbe qualitativamente gravissima) per qualcuno, per qualche familiare di volontari del soccorso. Comprendiamo, e ripetiamo anche noi abbiamo avuto lo stesso moto iniziale, l’indignazione di chi è in attesa, con impazienza (fatto positivo), di essere vaccinato e, per il combinato disposto della disponibilità dei vaccini e delle esigenze organizzative, dovrà aspettare oltre la fase 1, ma ora, per favore, concentriamoci tutti sulla missione: vaccinare bene e con la massima fretta possibile.
Una campagna vaccinale di massa, forse vera e unica via di uscita da questa pandemia, che coinvolgerà forse più di 500.000 modenesi è giusto sia accompagnata da un buon clima di fiducia nella terzietà delle istituzioni sanitarie che non possono essere messe alla gogna per quello che potrebbe risultare, e appare, salvo diversa conclusione delle inchieste in corso, come una leggerezza di alcuni.
In attesa delle conclusioni delle inchieste a tutto il personale sanitario, fatto anche di ammirevoli medici, infermieri/e etc pensionati/e volontari impegnati in queste ore, negli ospedali e nella attività di vaccinazione, vogliamo esprimere il nostro ringraziamento, il nostro plauso ed il nostro incoraggiamento a continuare il loro lavoro con serenità. Noi abbiamo fiducia in tutte e tutti voi.
Articolo Uno Modena