“Assemblea provinciale degli iscritti di Articolo UNO Modena: soddisfazione per la cacciata della destra e per nascita del nuovo governo con la presenza della nostra Maria Cecilia Guerra; per le elezioni regionali avanti con la costruzione di una lista della sinistra progressista, civica e ambientalista che cerchi, su base programmatica, una più ampia unità di centro-sinistra; procedere con la ri-organizzazione, l’insediamento e il radicamento del partito in provincia“.
Ieri, domenica 13 ottobre, si è riunita la Assemblea provinciale degli iscritti ad Articolo UNO della provincia di Modena, presente anche il segretario regionale Lanfranco De Franco.
La assemblea ha discusso:
1) della crisi di governo, della soluzione alla crisi con la nascita del nuovo governo
2) delle prossime elezioni regionali
3) della ri-organizzazione provinciale del partito per meglio realizzare il proposito di insediamento e radicamento in ogni territorio
Approvati alla unanimità due ordini del giorno:
1) sui tre punti prima elencati (allegato)
2) sulla sciagurata guerra scatenata dalla Turchia contro i curdi che proprio in queste ore sta provocando morti, feriti, fuga di centinaia di migliaia di civili e sta destabilizzando ulteriormente l’area (allegato).
Dichiarazione del segretario provinciale de Articolo UNO Modena Paolo Trande: “Pur salutando con estremo favore la nascita del nuovo governo, di cui facciamo parte con il segretario Roberto Speranza e con la nostra, motivo di grande orgoglio, Maria Cecilia Guerra, Articolo UNO Modena ritiene sia un errore pensare di avere sconfitto la destra. Per sconfiggere la destra ci vogliono scelte di governo di vera svolta nel senso dello sviluppo sostenibile, della equità, del lavoro, del contrasto alla evasione fiscale (irrinunciabile!) e del rilancio del welfare pubblico e universale a partire da sanità e scuola. Ma tutto ciò, comunque, rischia di non bastare se, visti anche i personalismi e gli eccessi tattici di una parte della maggioranza (Italia Viva di Renzi), sul piano politico, non si dà vita ad un processo costituente per un nuovo soggetto della sinistra, popolare e radicato, in grado di espandere il campo. Alle porte, quindi, non ci sono confluenze in partiti che già esistono come il Pd, non servirebbe e non funzionerebbe, ma una nuova fase nella società per costruire un campo largo di centro-sinistra che dialoga e punta a costruire alleanze con il M5S. Alle elezioni regionali lavoriamo, e siamo a buon punto, per presentare una proposta autonoma della sinistra democratica in grado di andare oltre i partiti, larga, aperta al mondo dell’associazionismo, del civismo progressista e dell’ambientalismo. Tutto ciò deve essere finalizzato non all’isolamento ma alla ricerca delle condizioni, programmatiche e di interpreti, per costruire una larga coalizione unitaria, nel campo del centro-sinistra. I temi del confronto, da affrontare con coraggio e, quando necessaria, discontinuità sono quelli della crescita sostenibile, del lavoro, del modello di mobilità e quindi della difesa dell’ambiente, della difesa dei “beni comuni” a partire da sanità e scuola pubblica.