Le parole sprezzanti di Gallera: “il privato ha aperto le sue stanze lussuose ai pazienti ordinari” non solo fanno emergere la sua visione inaccettabile di società fatta di cittadini straordinari e “ordinari” ma evidenziano la disfunzionalità tra situazioni straordinarie e ordinaria amministrazione.
La legge regionale 23 dell’11 agosto 2015 varata dal leghista Maroni, che ha creato questo dissesto costato la vita a decine di migliaia di cittadini lombardi, va cestinata senza esitazioni di fronte al suo evidente fallimento.
Tornare alla medicina territoriale, varare delle politiche delle ASST centrate su prevenzione collettiva, sanità pubblica, una sanità che consideri tutti i pazienti “(stra)ordinari”, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera, potenziare e valorizzare la rete e il ruolo dei medici di famiglia, di medicina generale e dell’assistenza domiciliare.
Articolo Uno Milano Metropolitana