Articolo Uno Marche: su aborto destra non cancellerà anni di battaglie

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Prevedibili ed allo stesso tempo agghiaccianti sono state le dichiarazioni dell’unica assessore donna della regione Marche, Giorgia Latini, che – manifestando una sua opinione personale – si è detta “sempre contraria all’aborto” lasciando intendere che, in futuro, potrebbe anche assumere qualche eventuale iniziativa in Giunta per rimettere mano all’utilizzo della pillola RU486.
Avevamo già assistito a queste politiche in Umbria, ecco perché, purtroppo, erano ampiamente prevedibili simili esternazioni, ma restano comunque agghiaccianti per la leggerezza con le quali vengono pronunciate, incurante di tutto quello che c’è dietro, a partire dal fatto che ricorrere all’aborto, innanzitutto per una donna, significa aver affrontato un lungo percorso di sofferenza.
L’Assessora, al netto della sua neo esperienza in regione, è stata anche deputata della Repubblica Italiana e nel suo curriculum si presenta come avvocato, pertanto non dovrebbe sfuggirle che esiste una legge dello Stato, confermata con un larghissimo consenso nel referendum dell’81, e ci sono delle linee guida del Consiglio Superiore della Sanità – che hanno recentemente sconfessato le decisioni assunte dalla regione Umbria – che agiscono in totale armonia con le indicazioni comunitarie.
La libertà di scelta non può essere messa in discussione sull’altare dei propri convincimenti religiosi, viceversa bisogna garantire la facoltà di poter scegliere, e per noi è importante segnalare all’assessora come i tempi dell’emancipazione e dei diritti siano ormai maturi da svariati anni, relegando la caccia alle streghe e la colpevolizzazione della donna che si trova costretta a scegliere di abortire ad un Medioevo di cui né il nostro Paese e né la nostra Regione sentono alcuna nostalgia.
Sbaglia di grosso, Giorgia Latini, se pensa di poter mettere in discussione anni di battaglie, perché l’unico compito che è chiamata a svolgere è quello di agire nel totale rispetto di una legge e delle indicazioni statali. Che le piaccia o no, il nostro è uno stato laico e non sarà certo lei, oggi, a farci tornare indietro rispetto all’emancipazione ed alla liberazione delle donne. Non lo permetteremo.
Articolo Uno Marche