Articolo Uno FVG: il documento della direzione sul dopo elezioni

Friuli Venezia Giulia

La direzione regionale di Articolo Uno del FVG, riunitasi il giorno 17 ottobre 2022, ha approvato il seguente documento:

“La destra ha vinto le elezioni grazie alla divisione del campo progressista. Ora governano ma non sono maggioranza nel Paese, anche se, come si è visto con le elezioni dei presidenti delle Camere, stanno già assumendo posizioni estreme e radicali.
C’è tutto lo spazio, però, per costruire un progetto alternativo, quello che non si è presentato alle elezioni.
Bisognava dal giorno dopo la caduta del governo Conte lavorare in un altro modo, unendo il campo progressista. Così purtroppo non è stato e il Paese è stato consegnato alla destra del sovranismo anti europeo, nemica dei diritti civili e che non si preoccupa dei più deboli e dei lavoratori.
Le elezioni indicano una crescita esponenziale dell’astensionismo soprattutto tra le fasce più deboli della nostra società e tra i giovani. Ciò segna un distacco dalla politica che viene sentita lontana dai problemi e dai bisogni delle persone.
È tempo di riprendere un rapporto stretto e costante con questa parte del Paese sia sul piano delle proposte che su quello della pratica politica attiva. Bisogna ascoltare il Paese e proporre un radicale rinnovamento che elimini le sempre più gravi differenze sociali che minano il futuro di tanti.
Vanno rimesse al centro la questione sociale e la partecipazione attiva alle scelte politiche. Tutto ciò è tanto più necessario oggi che viviamo una fase difficilissima per la vita di milioni e milioni di lavoratori, cittadini, pensionati, che, dopo la pandemia, ora soffrono i colpi dell’inflazione e del caro energia.
Un percorso che va attuato, da subito, anche nella nostra Regione, dove tutte le forze che si oppongono al fallimentare governo della destra sono chiamate a costruire un progetto alternativo che rimetta in primo piano i servizi ai cittadini, a partire da quello sanitario, il lavoro e l’ambiente. Si apra finalmente, prima che sia troppo tardi, un tavolo unitario capace di promuovere un programma e anche una candidatura condivisa.
Come Articolo Uno abbiamo contribuito alla costruzione della lista Italia democratica e progressista.
Ora, il congresso del Pd segua quel percorso, offrendo la possibilità di una partecipazione larga e diffusa per il rilancio e la ricostruzione di una forza democratica e progressista, di sinistra, per l’Italia.
Non si tratta di avere un nuovo capo, ma di costruire una forza politica profondamente rinnovata, nei programmi e nelle regole. Una forza che si batta e trovi fondamento nella lotta contro le ingiustizie sociali, per un lavoro sicuro, per servizi pubblici garantiti, per libertà e sicurezza.
Se questo percorso si aprirà anche in Friuli Venezia Giulia noi ci saremo con le nostre idee, competenze, donne e uomini. Non è più il tempo di autoreferenzialità ma di mettersi al servizio dei tanti che soffrono e sono in difficoltà”.