Di fronte al dramma che sta conoscendo in queste ore la città di Venezia e la sua popolazione, che è costata anche una vittima nell’isola di Pellestrina, non possiamo che ripartire da quanto scritto nel primo articolo della legge speciale per la città lagunare: la salvaguardia di Venezia è questione di preminente interesse nazionale.
Questo principio, per non essere un mero enunciato, deve concretizzarsi in azioni immediate e scelte politiche e istituzionali precise: il premier Conte convochi immediatamente e presieda personalmente il Comitato per la salvaguardia previsto dalla legge speciale, convochi immediatamente i Commissari del Consorzio Venezia Nuova.
Quanto sta accadendo evidenzia drammaticamente la necessità di una visione sistemica e integrale della salvaguardia, che non può ridursi semplicisticamente al completamento del MOSE come da alcune parti emerge in queste ore.
Il cambiamento climatico, le previsioni di innalzamento delle maree dovute al surriscaldamento globale che di qui al 2050 rischiano di allagare la totalità della città insulare e dei territori costieri, rendono inutile un approccio che riduce al MOSE la soluzione dei problemi, ed esigono un aggiornamento complessivo della salvaguardia della città e della sua laguna, chiamando a cooperare le migliori intelligenze del paese.
Diversamente, se non riporteremo Venezia, la tutela del suo patrimonio e della sua popolazione al centro dell’interesse nazionale, ci saremo solo stracciati le vesti, e aspetteremo molto meno dei 50 anni che separano il 1966 dal 2019.
Ora è più che mai il momento della solidarietà, della vicinanza alla popolazione colpita da questa sciagura, della dimostrazione di una unità vera tra tutte le forze politiche e istituzionali.
Lo hanno dichiarato Gabriele Scaramuzza segretario di Articolo Uno Veneto, Gianluca Trabucco segretario metropolitano di Articolo Uno Venezia e Mauro Tosi di Sinistra Italiana.