Agostini: riconoscere il Gazometro monumento dell’archeologia industriale di Roma

Roma

“Ho presentato con altri colleghi una risoluzione per chiedere al governo che il Gazometro venga riconosciuto come monumento dell’archeologia industriale di Roma in quanto elemento caratteristico dell’identità e del paesaggio urbano della capitale, citato in opere letterarie e raffigurato nella pittura contemporanea ed in diversi film, che lo hanno ritratto in modo magistrale. Il gazometro è collocato al centro di un quadrante di Roma, sul quale è necessario attivare un grande processo di riqualificazione: dagli ex mercati generali, alla centrale Montemartini, dalla vasta ed inaccessibile area Italgas che aspetta da molti anni una bonifica dagli inquinanti ed un nuovo utilizzo, fino ai resti archeologici dell’antico Porto Fluviale, principale nodo di rifornimento della Roma imperiale, per arrivare all’area, sull’altra sponda del Tevere, collegata dal ponte pedonale delle Scienze, del teatro India e del  “parco Papareschi”.
Il Gazometro versa purtroppo in un cattivo stato di conservazione, con diversi ed evidenti punti di pesante arrugginimento, ed è urgente definire  garanzie per il suo recupero.
Grazie ad un gruppo di cittadini è nato il comitato “Luci sul Gazometro”, che il 13 luglio scorso ha organizzato una bella iniziativa per festeggiare gli 80 anni del Gazometro ed ha promosso una petizione per chiedere alle istituzioni di tutelare e rendere fruibile quello che è uno dei simboli di Roma.
Raccogliendo questa giusta iniziativa abbiamo presentato la risoluzione parlamentare che chiediamo di discutere ed approvare prima possibile per valorizzare un patrimonio importante della città”: così in una nota la deputata di Mdp Roberta Agostini.