LeU ha presentato una mozione sulla delicata vicenda della Whirlpool non per farne una bandierina ma per cercare di arrivare ad una condivisione unitaria e provare a risolvere una questione che arriva da lontano e che mette a rischio centinaia di posti di lavoro. La vicenda nasce nel 2014 quando la multinazionale americana ha acquisito i marchi italiani Indesit e Hotpoint. Da allora ad oggi è stata una vera e propria odissea per i lavoratori e le lavoratrici. La decisione della Whirlpool di chiudere il sito produttivo di Napoli, soprattutto in questa drammatica fase del Paese, crea ulteriori problemi in un territorio dove non ci si può permettere di perdere un solo posto di lavoro.
Lo afferma in aula il capogruppo di LeU Federico Fornaro illustrando la mozione di Liberi e Uguali sulla Whirlpool.
La multinazionale ha disatteso gli accordi presi con il governo cessando il 1° novembre 2020 la produzione nel sito di Napoli a fronte di un trend positivo di vendite nel settore, prosegue Fornaro. Non essendoci un mercato in crisi la vicenda Whirlpool si fa fatica a comprenderla in una logica economica e industriale. Dal Parlamento deve venire con chiarezza e con forza la richiesta alla multinazionale americana di aprire una interlocuzione al fine di salvaguardare il patrimonio occupazionale e scongiurare la desertificazione industriale di un’area del Paese le cui strategie di intervento sono determinanti per lo sviluppo del sistema Italia. Bisogna andare fino in fondo cercando ogni soluzione e mettendo la multinazionale di fronte alla sua responsabilità, anche di tipo sociale, per salvare un patrimonio industriale utile all’economia e al territorio. La questione della tutela e del rilancio del sito produttivo di Napoli è un tema d’interesse nazionale e come tale deve essere trattato, conclude Fornaro.