“L’incontro che abbiamo avuto oggi con la Commissione straordinaria per la ricostruzione è stato proficuo e costruttivo. Abbiamo riportato alla Commissaria De Micheli le esigenze che in questi mesi abbiamo raccolto sul territorio e si andrà nella direzione che più volte abbiamo auspicato”: lo dichiarano in una nota i deputati di Mdp Lara Ricciatti e Gianni Melilla.
“Nei 60 minuti di confronto serrato abbiamo sviscerato i temi più caldi: la questione delle casette in legno, richiamando il testo unico dell’edilizia e una differenziazione nella ricostruzione che deve viaggiare a due velocità, visto che non tutti i comuni del cratere hanno subito gli stessi danni. Si abbia coraggio e si differenzi anche il Piano delle Opere pubbliche e non si commettano mai più gli errori grossolani avvenuti col primo piano”. Ricciatti e Melilla hanno sottoposto alla Commissaria le richieste dei sindacati sulla busta paga pesante, evidenziando inoltre l’assoluta urgenza di una deroga nella restituzione, arrivando a chiedere la dilatazione dei tempi fino a 24 mesi e la necessità di esonerare dal rispetto del pareggio di bilancio non solo i comuni ma anche le provincie.
“Avevamo chiesto una governance del territorio differente e siamo tornati a chiederlo anche alla Commissaria De Micheli, convinti come siamo che solo coinvolgendo i Sindaci si potrà procedere in maniera rapida. Siamo andati e continueremo ad andare controcorrente: per noi i Sindaci terremotati vanno sostenuti economicamente, prevedendo per loro una forma di reddito, dato che molti si sono dedicati alle loro comunità h24 lasciando o trascurando anche i loro posti di lavoro. In un periodo di antipolitica, noi scegliamo di rilanciare il ruolo ed il rispetto delle istituzioni”. Le richieste dei due Demoprogressisiti si sono concluse con il diritto delle ragazze e dei ragazzi allo studio: “Nel corso degli ultimi due decreti il governo ha approvato due ordini del giorno, in cui esoneriamo gli universitari che hanno la residenza nel cratere al pagamento delle rate universitarie, poiché è reale il rischio di abbandono scolastico: il genitore che non ha più nulla rischia di non potersi più permettere di mantenere i figli all’università e questo non deve accadere”.