“È sconcertante che nonostante il richiamo della Corte Costituzionale, la questione del fine vita e del suicidio medicalmente assistito non sia presente nemmeno nel calendario dei lavori di settembre della Camera. La maggioranza non è capace neppure di portare una sua proposta e segnala un totale fallimento politico anche sui temi etici e dei diritti civili”. Lo dichiarano Michela Rostan e Federico Conte, deputati di Liberi e uguali, firmatari di una proposta di legge sul tema. “Abbiamo messo da tempo a disposizione del Parlamento – dicono i due deputati – un nostro articolato normativo sperando che potesse essere una base per comporre una proposta comune, condivisa. Non eutanasia, la cui differenza col suicidio assistito è stata ben sottolineata dal Comitato nazionale di bioetica, ma una procedura chiara per tutelare la persona nella sua dignità e nel suo diritto costituzionale all’autodeterminazione. Invece il dibattito si è trascinato per settimane nelle commissioni e oggi siamo al nulla di fatto. Niente arriverà in Aula e l’impegno che la Consulta, dopo il caso Cappato, aveva chiesto al Parlamento entro settembre sarà mancato. Una diserzione in piena regola su una questione cruciale nel campo dei diritti, su cui il Parlamento avrebbe almeno dovuto dire una parola. Il gioco dei veti incrociati tra 5stelle e Lega paralizza le istituzioni anche sui temi etici. È il segno di uno stallo intollerabile che blocca il Paese”.