“Qualche giorno fa si è avuta notizia che una ragazza tedesca è stata violentata da un branco di mascalzoni a Pimonte, nella mia regione, la Campania, e che il sindaco abbia sminuito il fatto, dicendo che si era trattato di una “bambinata”. E’ un fatto di gravità inaudita di cui quel sindaco si deve vergognare, come pure mi ha lasciato impressionata la scena di governo – meglio si direbbe di sottogoverno – nella quale il ministro De Vincenti e il presidente della regione Abruzzo, come dei pascià imbolsiti e decadenti si fanno ombra con degli ombrelli retti da fanciulle serventi. Una scena che ha destato scalpore sui giornali e che pare deprimente più per loro che per gli altri. Sono due episodi che dicono quanta ipocrisia ci sia ancora in Italia sulla violenza alle donne. Diceva bene Linda Laura Sabbadini sulla “Stampa” di qualche giorno fa, che la lotta delle donne contro la violenza che si consuma in loro danno è lunga e faticosa, che richiede gesti e messaggi chiari. Ma – vedete, presidente e colleghi – quei messaggi chiari e in equivoci la Camera e la Commissione cultura non vogliono lanciarli. La proposta di legge sull’educazione sentimentale e di genere giace nei cassetti della Commissione ormai da mesi, nonostante che la collega Nicchi e io la sollecitiamo con ostinazione ogni volta. Questa inerzia sta diventando complicità”. Così in un intervento in aula la deputata di Articolo 1 – Mdp Luisa Bossa.