Strage di Bologna: Errani, trentotto anni dopo ancora manca verità definitiva

Italia

“Lo svolgimento dei lavori parlamentari non mi permette di partecipare alla commemorazione di quest’anno ma desidero manifestarvi la mia adesione. Ci troviamo, a 38 anni dalla strage fascista alla stazione di Bologna, senza una verità definitiva. Conosciamo gli esecutori e i loro legami con pezzi deviati dello Stato, ma oltre alle verità accertate nelle conclusioni giudiziarie restano ancora molte domande inevase che tutti ci auguriamo trovino risposta nell’inchiesta in corso della Procura Generale sui mandanti della strage. La direttiva del 22 aprile 2014 sulla desecretazione degli atti sui fatti di Ustica, Peteano, Italicus, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Gioia Tauro, stazione di Bologna, rapido 904, è rimasta sostanzialmente inapplicata. La digitalizzazione della documentazione in possesso dello Stato sullo stragismo, prevista da un protocollo ministeriale del 2015, che permetterebbe di trarre dalla visione complessiva delle carte una spiegazione più completa di quel che è accaduto nel nostro Paese tra la fine degli anni sessanta e la metà degli anni ottanta è ancora in fase arretrata. Rimane infine ancora non del tutto applicata, dopo ben 14 anni, la legge 3 agosto 2004 n. 206, che prevede i risarcimenti in favore delle vittime del terrorismo e delle stragi. In ragione di tutto questo desidero ringraziare l’associazione tra i famigliari delle vittime della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980 che si batte da 37 anni, instancabilmente, perché venga fatta giustizia su una delle pagine più oscure della storia repubblicana, il Comune di Bologna e le istituzioni e manifestare la mia vicinanza e il mio sostegno.” Così il senatore di Liberi e Uguali Vasco Errani in occasione delle celebrazioni della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Errani ha inviato questo messaggio all’Associazione tra i familiari delle vittime della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980 e al Sindaco di Bologna Virginio Merola.