Segnaliamo questa lettera di Enrico Rossi, pubblicata sul suo profilo Facebook.
Cari amici e lavoratori della sanità toscana, cari cittadini,
la legge finanziaria approvata dal governo Gentiloni impone che la spesa per il personale in sanità, al netto dei rinnovi contrattuali, sia inferiore a quella del 2004 almeno dell’1,4 per cento entro il 2020, pena per la Toscana una decurtazione di 60 milioni all’anno dal fondo sanitario regionale.
Noi di Liberi e Uguali abbiamo votato contro la finanziaria di Gentiloni anche per questo motivo; io personalmente sono uscito dal PD non condividendo, tra tante cose, proprio le politiche di quel partito in materia di sanità.
D’altra parte non è un caso che la ministra Lorenzin, proveniente dal centrodestra, sia candidata a Modena alleata con il PD.
Se Liberi e Uguali saranno forti, prendo impegno, come dirigente nazionale di questo soggetto politico, a fare in modo che i nostri parlamentari si attivino affinché quella norma così vincolante e stupida venga abolita.
Se i sindacati della sanità intenderanno mobilitarsi, come hanno già fatto, contro queste politiche nazionali le quali mettono la sanità pubblica in ginocchio, io sarò con loro.
In Toscana è chiaro che le leggi dello Stato devono essere applicate per evitare di perdere ulteriori risorse finanziare e essere commissariati dal governo.
Quindi applicheremo queste norme, che considero deleterie e aberranti, con senso di giustizia e intelligenza e con il metodo della concertazione con i sindacati e le forze sociali e istituzionali in cui mi impegnerò personalmente già a partire da questa settimana.
La concertazione avverrà ovviamente su documenti ufficiali della giunta che io e l’assessore Stefania Saccardi presenteremo insieme.