Ieri è successa un’altra tragedia ad Arezzo, con una bimba di 18 mesi morta per essere stato dimenticata nel seggiolino posteriore dell’auto da un suo genitore. Purtroppo queste tragedie si susseguono senza che il Governo e il Parlamento abbiano sinora avuto il senso di responsabilità di approvare la mia proposta di legge che rende semplicemente obbligatorio l’installazione di un sensore acustico che segnala a motore spento la presenza di bambini nel seggiolino posteriore. Ho presentato due anni fa una proposta di legge semplice e risolutiva che ho chiamato “salva bimbi”, che doveva essere approvato da tempo. Il fatto che il Governo e la maggioranza non abbiano avuto la sensibilità sinora di approvare quella proposta di legge, o quantomeno, di inserire in una delle tante proposte di legge questa semplice norma, è molto grave.
Lo dichiara Gianni Melilla, deputato di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista a Montecitorio, primo firmatario della proposta di legge che renderebbe obbligatorio il sistema “salva bimbi” per le auto.
E’ un brevetto Made in Italy, prosegue Melilla, messo a punto da un gruppo di studenti dell’Istituto Tecnico di Bibbiena, in provincia di Arezzo, peraltro già premiato dal CNR. Il costo sarebbe di alcune decine di euro. Parliamo di un sensore analogo a quello che segnala la freccia dopo un certo numero di secondi, o a quello che avvisa chi in macchina non ha messo la cintura di sicurezza.
Mi auguro, conclude Gianni Melilla, che dopo questa tragedia si abbia consapevolezza di quanto sia immorale perdere altro tempo.