“L’Italia è un Paese diviso in due e le sperequazioni nel settore sanitario sono macroscopiche. Lo dimostrano i dati dell’ultimo rapporto dell’Osservatorio nazionale sulla salute dai quali emerge che 11 milioni di italiani rinunciano alle cure per mancanza di risorse economiche. La maggior parte di loro risiede al Sud. Una situazione intollerabile che deve essere al più presto uniformata. Abbiamo chiesto al Governo come intenda attivarsi per uniformare le prestazioni sanitarie garantendo l’accesso alle cure al maggior numero di cittadini possibile. Le risposte sono state vaghe e poco concrete. Nei fatti l’Esecutivo di Palazzo Chigi non prevede nulla per ridurre il gap tra Nord e Sud in materia di servizi sanitari essenziali e si trincera dietro una fase di studio che, dal nostro punto di vista, è del tutto superflua vista l’emergenza attuale. La manovra di Bilancio potrebbe essere l’occasione utile per recuperare il tempo perduto ma, anche qui, i tagli lineari finiranno inevitabilmente con il penalizzare ancora una volta il Sud. Riteniamo infine grave che nella valutazione delle linee di azione non si tenga conto neanche dei dati sulla mortalità dove, ad esempio, in Campania e Calabria si registrano aspettative di vita di 78 anni per gli uomini e di 83 anni per le donne contro la media delle regioni del Nord Est di 81 e 85 anni rispettivamente per uomini e donne. Questo sistema a doppia velocità deve finire e noi di Liberi e Uguali daremo battaglia su questo tema a partire proprio dalla legge di Bilancio”. Lo ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan, presentando in Aula l’interrogazione rivolta al ministro Grillo.