“Che sulla scorta degli stravolgimenti dati dal coronavirus si sia messo al centro il discorso sull’autostrada digitale come infrastruttura cruciale per lo sviluppo del Paese al pari per importanza delle reti elettrica, idrica e del gas, è ottimo, così come è un bene ci sia un dibattito sull’opportunità di una Rete unica nazionale”. Lo scrive in una nota stampa il Responsabile nazionale innovazione, democrazia digitale e nuove tecnologie di Articolo Uno, David Tozzo.
“Non può però sfuggire – prosegue Tozzo – che una situazione di monopolio ha per anni inibito lo sviluppo di una Rete a “vera fibra” FTTH (Fiber to the home), e va scongiurato anche il più remoto rischio di ripiombare nell’immobilismo che per lustri ha posto lacci e lacciuoli d’ausilio al perdurare del divario digitale di cui ancora oggi gli studenti, i lavoratori, i cittadini scontano il prezzo. Sul punto, per troppo tempo il sistema Paese è rimasto indietro, e ciò non può che essere un motivo in più per non disattendere le linee guida europee: nell’approvare l’intervento BUL (Banda ultra larga), la Commissione Europea dice testualmente “qualora il concessionario entrasse nel mercato retail e/o diventa parte di un gruppo che include un operatore verticalmente integrato nell’arco di validità della concessione, essa decade immediatamente” (SA.41647 (2016/N) art. 44)”.
“Pur non volendo assumere un approccio ideologicamente e pregiudizialmente ostile ad uno dei player in campo, e d’altra parte non volendo a tutti i costi privilegiare un sistema wholesale, quantomeno non si può non tutelare il prosieguo dello sviluppo della Rete in ogni area, dalle nere fino a tutte le bianche, facendo sì che quale che sia la situazione individuata la maggioranza della governance dell’eventuale soggetto unico resti nel controllo pubblico ovvero nelle mani dello Stato, a tutela di un’infrastruttura strategica per il futuro e per tutti gli italiani. Sono passati meno di dieci anni dai referendum che amiamo ricordare su acqua pubblica e servizi pubblici di rilevanza economica: stavolta ci troviamo al Governo, e il referendum è bene farlo a priori, dalla parte dei cittadini, per un bene e una battaglia fondamentale per il futuro come quelle al tempo”, aggiunge Tozzo.