L’alternanza scuola-lavoro così non ha senso. Ma dobbiamo avere anche il coraggio di dire che, anche quando uccide (e ormai è un bollettino di guerra), ha un segno di classe. Sempre più spesso impone negli istituti professionali e tecnici un addomesticamento degli studenti ai ritmi e alle condizioni di lavoro (tutele e sicurezza) – insostenibili – della fabbrica e dell’industria. Che in alcuni contesti diventi persino uno strumento di puro e semplice sfruttamento del lavoro è una ulteriore aggravante. Ma il cuore del problema è, ancora una volta, il lavoro e la sua dimensione fragile, precaria, insicura, sottoposta a ritmi e condizioni impossibili. Alla famiglia di Giuliano De Seta a Noventa di Piave, ai suoi amici, tutta la nostra solidarietà. A tutti gli studenti e le studentesse italiane il nostro impegno a modificare la legge che la istituisce e la norma.
Lo ha dichiarato Simone Oggionni, responsabile Scuola di Articolo Uno.