Solo in pochi credono che il presidente dell’antimafia Nicola Morra non sia stato inopportuno nelle dichiarazioni sui calabresi ela loro ex presidente della Giunta regionale Jole Santelli,scomparsa recentemente.
Ma altrettanto inopportuno è stato che una trasmissione Rai lo abbia prima invitato e poi escluso all’ultimo momento, violando le regole del giornalismo. Regole che in viale Mazzini sembra non abbiano mai avuto interesse ad apprendere, nonostante la responsabilità editoriale dei programmi giornalistici di rete sia in capo all’amministratore delegato, e il presidente sia un giornalista.
Morra in parte si è scusato per quel che ha detto ma si è risentito per l’esclusione. Non sappiamo esattamente chi, nella catena di comando, abbia preso la decisione. Pare non sia stato il direttore di rete, anch’egli un giornalista (esperto), o forse chi gli sta sopra, ovvero l’Ad Salini. Da un certo punto di vista importa poco saperlo perché la figuraccia l’ha fatta la credibilità della Rai.
La regola è che si devono poter ascoltare tutte le voci e il problema è semmai come si intervistano le persone, quali domande si fanno, con quale tono eccetera. Nessuno saprà mai come avrebbero affrontato l’ospite i due conduttori, che sono giornalisti di provata capacità professionale, perché qualcuno ha deciso che Morra non dovesse essere sentito. Una scelta politica difficile da giustificare, tenuto anche conto del ruolo istituzionale che Morra ricopre, e che qualcuno insinua sia stata suggerita dal centrodestra, magari per voce di un suo rappresentante nel cda. Così da autorizzare il presidente dell’antimafia a ricordare quando in tv sono andati il figlio di Toto’ Riina e Salvatore Buzzi
D’altra parte i cedimenti all’attuale opposizione non sono certo nuovi, anzi hanno pesantemente condizionato la vergognosa stagione delle nomine. Il che autorizzerebbe qualcuno a pensare ad un riposizionamento politico di Salini che era stato nominato dal M5S.
E chissà quante altre figuracce Salini farà fare ancora alla Rai: fino alla scadenza, c’è tutto il tempo di inanellarne altre, magari peggiori.
A questo pericolo il Ministro Gualtieri non deve aver pensato quando ha definito fallimentare, davanti alla vigilanza, la gestione di questo vertice ma allo stesso tempo gli ha lasciato ancora tempo sufficiente per combinare altri guai.
Però presidente Morra non dica più che nonostante il suo partito sia al governo, lei si sente minoranza antisistema. Che lo voglia o non nel sistema è costretto a starci.