Manovra: Speranza, basta morti sul lavoro, questa è la vera sicurezza

Lavoro

“Il paese avrebbe avuto bisogno di una manovra vera capace di far ripartire il lavoro e i redditi. Invece ci ritroviamo qui l’8 dicembre a discutere di uno scatolone vuoto in cui non si sa ancora quale sarà realmente il rapporto deficit pil e il contorno almeno delle principali iniziative che avete deciso di mettere in campo”. Lo ha dichiarato oggi il coordinatore nazionale di Mdp, deputato di Liberi e Uguali, Roberto Speranza durante l’intervento in aula sulla legge di bilancio. “Noi – ha proseguito Speranza – abbiamo costruito una controproposta: un grande piano verde per la messa in sicurezza del Paese, un investimento reale sul welfare, sulla sanità pubblica come leva straordinaria per l’eguaglianza in questo paese e la progressività fiscale come strumento per costruire un’Italia più giusta. Questa nostra proposta, in particolare l’ordine del giorno di cui sono primo firmatario, prova a mettere l’accento su una questione fondamentale su cui vorrei che tutto il parlamento si interrogasse, ed è la questione della sicurezza sul lavoro. Per provare a porre rimedio a quella che è una vera e propria strage che riguarda ogni giorno l’Italia. L’Inail ci dice che da gennaio a ottobre nel 2018 ci sono stati 945 morti sul lavoro. In questa aula, spesso facendo propaganda, spesso si parla di sicurezza parlando di immigrazione, si parla di sicurezza  parlando di legittima difesa e non si parla mai di sicurezza parlando dei morti sul lavoro e questa è una vergogna inaccettabile. Qui noi facciamo proposte concrete. Abbiamo un piano organico che parte da un concetto semplicissimo che vorrei si condividesse in quest’aula: un lavoro sicuro è prima di tutto un lavoro stabile. La precarietà invece è la prima arma per costruire lavori meno sicuri. E allora la nostra proposta è di abbassare i contributi previdenziali e assicurativi alle aziende che fanno lavoro stabile, perché solo lavori più stabili possono garantire lavori più sicuri”, ha concluso Speranza.